Greenpeace, parte il 6 il processo al Tribunale internazionale
Tra gli Arctic30, gli attivisti di Greenpeace arrestati in settembre e oggi detenuti in Russia, anche l'italiano Cristian D'Alessandro – La Russia procederà con un processo autonomo
Si terrà il 6 novembre la prima udienza fissata presso il Tribunale Internazionale del diritto del mare ad Amburgo sul caso degli Arctic30, ovvero i trenta attivisti di Greenpeace arrestati in Russia in settembre, tra i quali anche l'italiano Cristian D'Alessandro. L'attivazione del processo presso il tribunale previsto dalla Convenzione Onu sul diritto del mare è stata resa nota da Greenpeace Italia e avviene, come già annunciato nei giorni scorsi, su iniziativa dell'Olanda. La Russia, pur avendo sottoscritto la Convenzione, ha dichiarato che non parteciperà al processo e non accetterà le decisioni del Tribunale.
“Se la Russia dovesse davvero rifiutare la decisione del Tribunale, il risultato sarebbe una crisi generale del diritto internazionale, ben oltre i limiti della questione tra Russia e Olanda”, spiega Greenpeace Italia, secondo cui, in tal modo, “il principio della libera navigazione in acque internazionali, che è alla base del diritto marittimo, sarebbe seriamente compromesso. Dal giorno dopo, infatti, chiunque può inventarsi accuse di pirateria come hanno fatto le autorità russe, abbordare e sequestrare chi vuole e poi rifiutare il giudizio del Tribunale internazionale”.
Intanto, Greenpeace Italia ha detto che anche all'attivista italiano Cristian D'Alessandro - così come finora ad altri 27 dei 30 uomini che erano a bordo dell'Arctic Sunrise - è stata formalizzata l'accusa di vandalismo. Accusa che prevede una pena massima di 7 anni. I trenta attivisti sono tuttora in stato di detenzione.
Per info e aggiornamento sulla vicenda vai qui: http://www.greenpeace.org/italy/Timeline-Colpevoli-di-pacifismo/