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La guerra ai carburanti. In Inghilterra scienziati contro il bando ai motori a scoppio

where Londra (Regno Unito) when Lun, 07/12/2020 who roberto

Lo studio “Decarbonising Road Transport: There is no silver bullet 2020”, realizzato dal Transport Energy Network e l'Università di Brighton, ribadisce che non esiste un'arma magica (una pallottola d’argento) per raggiungere gli obiettivi sulle emissioni

Continua la battaglia scientifica attornomotore-combustione.jpg ai motori a combustione interna, cioè alimentati a carburante e non a energia elettrica. Per fare chiarezza, diversi attori del settore automotive in Gran Bretagna hanno commissionato un nuovo rapporto sul tema, secondo i cui risultati se la Gran Bretagna scegliesse di vietare la vendita di motori a benzina e gasolio dal 2030, la neutralità della CO2 potrà essere raggiunta non prima del 2050.

La guerra fra concorrenti
Lo studio ha sollevato le proteste dei settori industriali e scientifici opposti, come i sostenitori del motore elettrico.
Secondo queste associazioni e lobby, lo studio è una fonte di informazioni false (“fake”) ed è stato finanziato dalla Astor Martin, Honda, Bosch, McLaren e altre imprese accusate di essere ferme ai carburanti tradizionali.
 
I timori degli scienziati
Con 40 milioni di veicoli in circolazione in Gran Bretagna e un'età media di 8,3 anni, gli autori del rapporto manifestano la preoccupazione che per arrivare allo zero netto solo attraverso la sostituzione dei veicoli con motori termici si dovrà attendere almeno il 2050. Pur riconoscendo che le emissioni dallo scarico sono parte del problema, gli autori del rapporto di “Decarbonising Road Transport” suggeriscono che il Governo dovrebbe concentrarsi sull'aspetto più ampio del “well to wheel” al fine di fornire trasporti realmente a zero emissioni di carbonio. E lo fa riferendosi ad una recente ricerca che mostra che il processo di produzione di auto elettriche produce il 63% in più di emissioni di CO2 rispetto a modello benzina o un diesel equivalente.
 
Accelerare sull’auto elettrica
“Dobbiamo fare di più che elettrificare il parco circolante - ha affermato Andy Eastlake della Low Carbon Vehicle Partnership, che ha partecipato alla stesura del rapporto - . Vengono ancora vendute auto diesel e benzina, i cui motori funzioneranno in molti casi fino al 2050, quindi dobbiamo guardare alla decarbonizzazione del carburante”. I combustibili sintetici e l'idrogeno sono le potenziali soluzioni, sia per le auto che per i mezzi pesanti. Questi ultimi in Gran Bretagna sono cresciuti del 12,6% nell'ultimo anno e, mentre gli ultimi motori diesel Euro 6 emettono il 95% in meno di NOx rispetto a un equivalente Euro 5, il peso delle batterie non rende ancora pratica la soluzione dell'elettrificazione dei camion.
 
Gli innovatori
Il tema generale è che l'industria dovrebbe essere autorizzata a prendere l'iniziativa con il sostegno del Governo, consentendo ai soggetti che sono innovatori nei diversi Paesi di progettare e sviluppare la strada per un futuro più pulito per i trasporti. Il rapporto definisce questo un “approccio tecnologicamente neutro” e poiché nell'ambito dei trasporti nessuna singola soluzione va bene per tutti, gli scienziati che hanno firmato il report “Decarbonising Road Transport” suggeriscono al Governo britannico di non concentrarsi su un'unica soluzione al problema, come appunto quella del divieto di vendite dei modelli con motori termici.
 
Una più ampia gamma di soluzioni
Matt Western, presidente dell'All Party Parliamentary Motor Group ed è uno dei collaboratori al rapporto, ha aggiunto che “il Regno Unito ospita alcune società e istituti di ricerca incredibilmente innovativi. Dovremmo promuovere la loro creatività adottando un approccio tecnologicamente neutro alle nostre ambizioni di riduzione delle emissioni, consentendo all'industria di fare ciò che sa fare meglio, cioè innovare”. L'università di Brighton, come parte del Transport Energy Network, ha invitato i responsabili politici a creare un più ampio portafoglio di opzioni energetiche per soddisfare le ambizioni di zero emissioni di carbonio.
Penny Atkins della School of Computing, Engineering and Maths, ha messo in guardia contro la dipendenza eccessiva di una qualsiasi tecnologia e ha esortato il Governo a sviluppare un portafoglio di opzioni di propulsione per raggiungere gli obiettivi del 2050.

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