L’industria delle bufale. Fake news e ambiente: microonde, ogm, plastica & co.
Ricerca: il 42% degli inglesi pensa che il cancro sia effetto di additivi alimentari, il 35% di campi magnetici
C'è chi dà la colpa delle malattie al cibo ogm, chi ai microonde, chi al bere dalle bottiglie di plastica. Ma sono paure basate sulle bufale e non c'è niente di vero. Le fake news non risparmiano neanche i tumori, e dall'inizio del secolo sono aumentate sempre di più, complice la diffusione delle informazioni fasulle tramite internet e social media. A segnalarlo è uno studio dello University College di Londra e dell'università di Leeds, pubblicato sull'European Journal of Cancer.
Le paure degli inglesi - La ricerca, condotta su 1.330 persone, ha rilevato come il 43% delle persone sia convinto che a scatenare il cancro sia lo stress, il 42% gli additivi alimentari, mentre il 19% dà la colpa ai forni a microonde e il 15% al bere dalle bottiglie di plastica. C'è poi più di un terzo che considera come fattori di rischio le frequenze elettromagnetiche (35%) e il cibo ogm (34%).
I rischi veri: tabacco e sole - Oltre alle cause prive di fondamento scientifico o non provate è emerso che tra quelle invece sicure perché dimostrate scientificamente, l'88% ha saputo identificare correttamente il fumo, l'80% il fumo passivo e il 60% le scottature solari.
L’effetto delle bufale - Chi ha convinzioni errate sulle cause del cancro, precisano i ricercatori, non vuol dire però che abbia uno stile di vita più rischioso. È vero invece che chi ha informazioni corrette è più incline a non fumare. "È preoccupante vedere quante persone siano convinte di fattori di rischio per cui non ci sono prove sicure. Il numero di chi ci crede è aumentato dall'inizio del secolo, il che potrebbe dipendere dal modo diverso con cui si accede ora a notizie e informazioni, tramite internet e social media", commenta Samuel Smith, uno dei ricercatori. È dunque vitale, conclude, "migliorare l'educazione pubblica sulle cause del cancro, se vogliamo aiutare le persone a prendere decisioni informate sulle loro vite".