Inquinamento. Un piano contro lo smog nel bacino padano
Firmato l’accordo fra le Regioni padane e il ministero dell’Ambiente
L’Accordo di Programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell'aria nel Bacino Padano è stato firmato dal Ministero dell'Ambiente e dalle regioni Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna durante il G7 dell'ambiente.
L’accordo riguarda la realizzazione di nuove misure comuni nei tre ambiti principalmente responsabili delle emissioni in atmosfera di polveri sottili (Pm10), biossidi di azoto (NO2) e ammoniaca precursore della formazione di polveri sottili.
L’intesa è stata firmata dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti e i presidenti Stefano Bonaccini (Emilia Romagna) e Sergio Chiamparino (Piemonte) e con gli assessori Claudia Maria Terzi (Lombardia) e Gianpaolo Bottacin (Veneto).
L'Accordo costituisce, al tempo stesso, uno strumento efficace per la riduzione delle emissioni e una risposta delle Regioni e dello Stato alla Commissione europea per contrastare l'avanzamento delle due distinte ma convergenti procedure di infrazione, per il biossido di azoto NO2 (infrazione 2015/2043) e per le polveri sottili Pm10 (infrazione 2014 /2147), per violazione degli obblighi di risultato di cui alla direttiva 2008/50/CE.
Il Percorso - I lavori di predisposizione dell'accordo si sono svolti da luglio 2016 tra gli assessori (e i presidenti) di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto e il ministro Galletti. A Bologna, in occasione del G7 Ambiente, c'è stata la sottoscrizione formale del documento.
L'Accordo prevede impegni a carico delle Regioni e a carico del Ministero dell'Ambiente per il contenimento delle emissioni dalla circolazione dei veicoli diesel, dal riscaldamento civile a legna, dall'agricoltura e zootecnia.
Di seguito le principali misure previste in ambito urbano (ambito cruciale per le emissioni dei veicoli diesel e con maggiore esposizione della popolazione) e nelle rimanenti aree di superamento dei limiti di qualità dell'aria (aree sub urbane estese e in aree rurali).
Diesel nei Comuni con più di 30.000 abitanti - Per la riduzione (principalmente) di polveri sottili e biossido di azoto.
Limitazione della circolazione dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno, da applicare entro il 1° ottobre 2018, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 18,30, salve le eccezioni indispensabili, per le autovetture ed i veicoli commerciali di categoria N1 (leggeri), N2 (medi) ed N3 (veicoli pesanti) ad alimentazione diesel di categoria inferiore o uguale ad Euro 3.
La limitazione è estesa alla categoria Euro 4 entro il 1° ottobre
2020, alla categoria Euro 5 entro il 1° ottobre 2025 ed Euro 6 pre fase 2 entro il 1° ottobre 2027.
La limitazione si applica prioritariamente nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti (39 in Lombardia) presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del Pm10 o del biossido di azoto NO2.
Per la sostituzione dei veicoli diesel il Ministero dell'Ambiente ha messo a disposizione delle 4 Regioni fino a 8 milioni di euro. Le Regioni dovranno contribuire con proprie risorse.
Stop alle stufe a legna e pellet inquinanti - Per la riduzione (principalmente) di polveri sottili, biossido di azoto e benzo(a)pirene.
Si prevede, secondo un definito calendario di attuazione, di realizzare misure di progressivo divieto di installazione di impianti non performanti ai sensi di un decreto ministeriale di prossima pubblicazione che stabilisce una nuova classificazione ambientale; di utilizzare solo pellet di qualità superiore (privo di inquinanti presenti in pellet di minore qualità); di vietare l'installazione di impianti a legna per il conseguimento degli obiettivi di uso del 50% di energia da fonti rinnovabili nelle zone in cui vi siano i superamenti dei limiti di qualità dell'aria (in queste aree si utilizzeranno maggiormente la geotermia e il solare fotovoltaico). L'ultima misura è già in atto in Emilia Romagna.
Per la sostituzione dei vecchi impianti sono disponibili contributi del conto termico nazionale per complessivi (circa) 700 milioni di euro.
Agricoltura e zootecnia - Per la riduzione di emissioni di ammoniaca, precursore della formazione secondaria di polveri sottili (Pm10).
Si prevede di supportare l'applicazione di pratiche finalizzate a ridurre le emissioni prodotte dalle attività agricole e a unificare e semplificare nel bacino padano le Autorizzazioni integrate ambientali (Aia).
Per gli interventi in agricoltura il Ministero Ambiente ha messo a disposizione delle 4 Regioni fino a 8 milioni di euro. Le Regioni dovranno contribuire con proprie risorse.
Emergenze temporanee - Da attivarsi al verificarsi, per più giorni consecutivi, del superamento dei limiti di qualità dell'aria.
Attivazione di misure con criteri comuni su due livelli di criticità:
il primo da realizzare al superamento dei 50 microgrammi per metro cubo di aria per 4 giorni consecutivi; il secondo al superamento dei 50 microgrammi per metro cubo di aria per 10 giorni consecutivi.
Misure sul traffico proposte (sulla base di iniziative già in atto in Regione Emilia Romagna):
1 livello: autoveicoli privati limitazione almeno fino all'Euro 4 dalle 8,30 alle 18,30 nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali opera un servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del Pm10 o del biossido di azoto NO2. Veicoli commerciali almeno fino all'Euro 3 dalle 8,30 alle 12,30.
2 livello: autoveicoli privati limitazione almeno fino all'Euro
4 dalle 8,30 alle 18,30 nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali opera un servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del Pm10 o del biossido di azoto NO2. Veicoli commerciali almeno fino all'Euro 3 dalle 8,30 alle 18,30 e fino all'Euro 4 dalle 8,30 alle 12.30.
Impegni del ministero Ambiente - Contributo economico di 16 milioni di euro complessivi per le misure sui diesel e in agricoltura.
Impegni ad attivare le procedure di concertazione o interlocuzione con: il Ministero dell'Economia e delle finanze al fine di individuare ulteriori risorse economiche per la sostituzione dei veicoli e le misure di compensazione per gli operatori soggetti agli obblighi previsti; con il Ministero dell'Economia e delle Finanze al fine di valutare la possibilità
di aggiornare le tasse automobilistiche utilizzando il criterio del bonus-malus; il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una proposta di modifica del decreto legislativo 285/1992, finalizzata ad includere gli aspetti relativi alla tutela dell'ambiente nelle procedure di determinazione dei limiti di velocità; il Ministero dello Sviluppo economico al fine di aggiornare gli incentivi del conto termico e assicurarne la compatibilità con i divieti previsti; il Ministero delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali al fine di promuovere presso le competenti autorità il finanziamento con fondi comunitari delle misure previste in agricoltura; rappresentare alla Commissione europea, con le Regioni del Bacino Padano, le specificità del Bacino Padano anche al fine di attuare un comune impegno per lo sviluppo di iniziative per il miglioramento della qualità dell'aria. A promuovere le opportune iniziative, anche di carattere legislativo, al fine di accelerare, nel medio periodo, la progressiva diffusione di veicoli a basse o nulle emissioni, in sostituzione di tecnologie tradizionali, quali ad esempio il diesel.
Assogasliquidi - Secondo Assogasliquidi, "l'accordo rappresenta un passo concreto verso una migliore qualità dell'aria e una maggiore tutela della salute dei cittadini. Regioni e Ministero dell'Ambiente, infatti, hanno riconosciuto l'importanza di puntare su fonti energetiche alternative per avere una mobilità più sostenibile. Tra queste, un grande contributo possono darlo GPL e GNL, fonti energetiche pulite e già disponibili, riconosciute nella direttiva europea DAFI come fonti alternative sulle quali puntare per uno sviluppo più rispettoso dell'ambiente. Anche per il settore del riscaldamento, nell'accordo vengono riconosciute le responsabilità di biomasse e pellet nell'inquinamento dell'aria, in linea con gli studi scientifici realizzati da Innovhub ed Enea che hanno dimostrato il grande contributo delle stesse nell'emissione di dannose polveri sottili e conseguente inquinamento dell'aria, a differenza invece delle sostanze gassose”.