Ecologia

Il picco nel tasso crescita è già stato raggiunto. Allarme per il prelievo industriale di pesce. I Paesi sviluppati devono consumare meglio (per esempio, meno carne)

Il mondo non può continuare ad aumentare la sua corsa allo sfruttamento delle risorse naturali perché molte di quelle chiave hanno già raggiunto il picco nel tasso di crescita annuale. A dirlo è lo studio, pubblicato su Nature, condotto in collaborazione tra l’Ufz Helmholtz Zentrum für Umweltforschung di Lipsia insieme con le università americane di Yale e del Michigan.
I ricercatori hanno preso in considerazione 27 risorse non rinnovabili e rinnovabili tra cui mais, riso, farina, soia, pesce, carne, uova e latte.

E hanno scoperto che per 20 di queste il picco nel tasso di crescita annuale, ossia il livello di produzione massima, è già stato raggiunto: in pratica, la produzione può solo decrescere.
"La comunità internazionale deve accettare che le risorse rinnovabili stanno raggiungendo il loro limite di rendimento in tutto il mondo", ha sottolineato Ralf Seppelt, capo del dipartimento di Ecologia della Ufz e tra gli autori della ricerca.

Tra le risorse che hanno raggiunto il massimo della produzione, 16 hanno toccato il picco tra il 1988 e il 2008. La massima produzione di soia è stata raggiunta nel 2009, quella di latte nel 2004, le uova nel 1993 e il pesce pescato nel 1988. Secondo gli autori della ricerca, i picchi potrebbero essere sincronizzati a causa della crescita della popolazione del mondo, con la conseguente pressione per produrre più cibo.

I ricercatori sottolineano come oggi più che mai sia necessario utilizzare fertilizzanti e acqua in modo più efficiente. "A livello individuale - sottolinea Seppelt - possiamo iniziare preferendo una dieta vegetariana, o mangiando pollo al posto del manzo".