Ecologia

In Italia ci sono 10 delle antiche miniere sulle 120 protette dall’Unesco, come le aree minerarie siciliane e sarde, le colline metallifere e la Valsesia

Tutti i geoparchi esistenti sono stati dichiarati Siti Unesco. Lo ha stabilito la sessione plenaria della conferenza generale dell'Unesco, riunitasi a Parigi. L'Unesco ha riconosciuto la rete internazionale dei geoparchi quale programma ufficiale dell'Unesco individuando la nuova categoria degli Unesco Global Geoparks (Geoparchi mondiali Unesco). Contestualmente, tutti i 120 geoparchi esistenti, che interessano 33 paesi nel mondo e 4 continenti, hanno ottenuto il riconoscimento di Unesco Global Geopark.

I geoparchi italiani sono ben 10 e ora sono diventati siti Unesco.
I geoparchi italiani diventati siti Unesco sono il Parco Naturale Regionale delle Madonie (Sicilia), il distretto di Rocca di Cerere (Sicilia), il Parco Naturale Regionale del Beigua (Liguria), il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna (Sardegna), il Parco Naturale Adamello Brenta (Trentino), il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni (Campania), il Parco Nazionale Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane (Toscana), il Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane (Toscana), Sesia Val Grande (Piemonte) e il Parco Nazionale del Pollino (Basilicata Calabria).

Dice Aniello Aloia, geologo, coordinatore del comitato nazionale che raggruppa tutti i geoparchi italiani: “Tale importante risultato rappresenta un fondamentale impulso alla corretta gestione, conservazione e valorizzazione della geodiversità nel nostro Paese, in quanto patrimonio tutelato dall'Unesco”.