Wwf, in Italia lo spreco di cibo costa oltre 1.000 milioni di metri cubi di acqua
Il dato emerge dall’iniziativa "Ridurre lo spreco alimentare: una ricetta per salvare il pianeta”, che si è svolto la scorsa settimana in vista della Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre
Il “peso ambientale” di quello che sprechiamo dipende sia da quanto sprechiamo, sia da cosa sprechiamo, perché ogni alimento ha una propria impronta ambientale che dipende dalla sua filiera di produzione: lo spreco di un chilo di carne “costa” all’ambiente dieci volte la quantità di gas serra e di azoto reattivo richiesti da un chilo di pasta. Lo spreco di un chilo di manzo utilizza invano 594 litri di acqua a fronte dei 15 litri per lo stesso quantitativo di pasta. Quindi, anche se i cereali rappresentano il 35% della massa di cibo tipicamente sprecato, mentre la carne, alimento più caro e pregiato, ne rappresenta il 12%, i loro impatti ambientali sono comunque elevati.
Sono dati emersi durante "Ridurre lo spreco alimentare: una ricetta per salvare il pianeta”, che si è svolto la scorsa settimana in vista della Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre, sotto l’egida e con la partecipazione della campagna globale Think.Eat.Save di Unep-Fao, di cui il Wwf è partner, è anche la prima tappa della roadmap Wwf versoExpo 2015, di cui il l’associazione del panda è “Civil Society Participant” con una serie di iniziative dedicate ai temi dell’alimentazione sostenibile. E per rimanere in tema di spreco, il Wwf ha lanciato nuove iniziative con il programma "One Planet Food" insieme a importanti imprese del settore che nei prossimi mesi coinvolgeranno milioni di italiani in comportamenti virtuosi e replicabili.
“Per arrivare sulle nostre tavole, il cibo di cui ogni giorno ci nutriamo richiede moltissime risorse naturali e per questo può avere impatti importanti sui sistemi ecologici del pianeta. Quando il cibo viene sprecato, anche il suo ‘costo’ ambientale viene sprecato, e l’ambiente viene quindi inquinato, sfruttato o alterato invano - spiega Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del Wwf Italia. La riduzione degli sprechi deve diventare una priorità , anche attraverso un migliore bilanciamento tra la produzione e la domanda. In molti casi sono sufficienti semplici azioni da parte di singoli cittadini, produttori, rivenditori, ristoratori e imprese".
Dell’iniziativa fa parte la collaborazione tra WWF Italia e Autogrill, che hanno lanciato un hub di sperimentazione dedicato al tema dello spreco alimentare, che coinvolge le aree di servizio autostradali di Villoresi Est, Brianza Nord e Brianza Sud, alle porte di Milano. Il progetto, nato nell’ambito del programma WWF One Planet Food, prevede lo sviluppo di una filiera integrata grazie alla quale i rifiuti organici dei tre punti vendita saranno trasformati in compost che, a sua volta, sarà utilizzato per "nutrire" un orto all’interno dell’Oasi WWF Bosco di Vanzago. Padana e al suo interno è attivo anche un Centro di Recupero Animali Selvatici.