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A2a recupera il calore della centrale di Cassano per teleriscaldare Milano

where Cassano d’Adda (Milano) when Mar, 30/04/2013 who matteo

Il sistema fornirà calore e acqua calda a 370mila utenze di Milano est. Fiper: “Si inaugura una nuova stagione della politica industriale italiana”

Al via il nuovo progetto di teleriscaldamento di A2a. Il sistema, che recupera il calore della centrale di Cassano d’Adda, in provincia di Milano, fornirà attraverso la rete calore e acqua calda a 370mila utenze di Milano est.
La novità del progetto A2a, in particolare, è quella di collegare fonti energetiche presenti sul territorio e convogliarle in ambito urbano: si riduce così la distanza tra la provincia e la città meneghina.
“Finalmente una buona notizia, che segna un punto di svolta nella politica industriale ed energetica italiana – commenta Walter Righini, presidente della Fiper, la Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili (fiper.it). – Un cambio di mentalità che punta all’efficienza di processo e a orientare gli investimenti in tecnologie a basso rischio di impresa, che producono importanti effetti occupazionali sul territorio”.
Il progetto di A2a di recuperare il calore industriale di un impianto a ciclo combinato rientra nei progetti di risparmio promossi dal nuovo decreto sui titoli di efficienza energetica (certificati bianchi) e potrà, secondo la Fiper, diventare un modello a cui ispirarsi. Tra l’altro, aggiunge Righini, “l’evoluzione tecnologica permette di ridurre al minimo le perdite di calore nel trasporto dell’acqua: ciò significa che dalla centrale di Cassano al cittadino milanese la temperatura dell’acqua trasportata si riduce circa di soli 2,7-3 gradi centigradi”.
“Auspichiamo – conclude il presidente – che il nuovo governo emani in tempi brevi il decreto attuativo relativo al fondo di garanzia per la realizzazione di reti di teleriscaldamento, in modo tale da stimolare ulteriormente operazioni industriali di questo tipo, che recuperino il calore di processo, e avviare nuove reti alimentate a biomasse legnose locali in 801 comuni non ancora metanizzati”.

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