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Accordo in Europa per la nuova direttiva sull’efficienza energetica in edilizia

where Bruxelles (Belgio) when Ven, 22/12/2017 who roberto

Gli stati membri dovranno definire strategie di medio-lungo termine con traguardi intermedi al 2030, 2040 e 2050

Raggiunto un primo accordo traediliziaefficiente.jpg il Consiglio e il Parlamento sulla nuova direttiva per l’efficienza energetica negli edifici (la cosiddetta EPBD, Energy Performance of Buildings Directive), parte integrante del pacchetto su tecnologie pulite taglio della CO2.
 
Ad oggi, in Europa, la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare procede a rilento, con percentuali irrisorie di costruzioni rinnovate ogni anno (0,4-1,2% del totale nei diversi paesi). Secondo i dati di Bruxelles, il 75% dello stock immobiliare è inefficiente per quanto riguarda i consumi elettrici e termici.
 
I Paesi aderenti saranno chiamati ad attuare i piani di rinnovamento edilizio, definendo strategie di medio-lungo termine con obiettivi intermedi al 2030, 2040 e 2050. Tra i punti principali dell’accordo c’è anche un forte sostegno alla realizzazione di edifici NZEB (Near-Zero Energy Buildings) quasi autosufficienti, grazie all’elevato isolamento termico e alla capacità di autoprodurre la maggior parte della (poca) energia di cui hanno bisogno.
 
Per quanto riguarda poi l’edilizia “intelligente” (smart buildings), il testo negoziato tra gli organismi Ue incoraggia la diffusione al 2025 di tecnologie e dispositivi di controllo-automazione, come i vari sensori che permettono di regolare a distanza l’illuminazione e la temperatura nei singoli ambienti, a patto che la loro installazione sia ritenuta fattibile sotto il profilo tecnico-economico.
 
Consiglio e Parlamento hanno stabilito una soglia uniforme di potenza, pari a 70 kW, per gli impianti soggetti alle ispezioni sull’efficienza dei sistemi di riscaldamento e climatizzazione, ma saranno i vari governi a decidere le modalità e la frequenza dei controlli.
 
Il testo finale della direttiva EPBD dovrà essere votato formalmente dall’Europarlamento e dal Consiglio all’inizio del 2018.

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