L’appello. Confartigianato: il bonus riqualificazione va stabilizzato
Nel rapporto sulla transizione green degli edifici presentato nella Settimana per l’energia e la sostenibilità, Confartigianato chiede l’incentivo stabile al 65%
L’Italia deve correre per raggiungere i traguardi di efficienza e risparmio energetici fissati dalla direttiva europea case green. Le condizioni dei nostri edifici sono critiche: su 25,7 milioni di abitazioni, ben 17,5 milioni (pari al 68% del totale) risalgono a prima del 1980 e il 51,8% degli immobili si colloca nelle classi energetiche meno efficienti (F e G). Lo evidenzia Confartigianato in un rapporto sulla transizione green degli edifici presentato in occasione della Settimana per l’energia e la sostenibilità che si è svolta dal 21 al 27 ottobre con 65 eventi diffusi in tutta Italia, promossi dalle associazioni del sistema Confartigianato.
I dati
Secondo il report, a livello regionale, il maggior numero di abitazioni costruite prima del 1980 si trova in Lombardia (2.973.768), Lazio (1.782.175), Piemonte (1.463.157), Campania (1.452.177) e Sicilia (1.391.972). Oltre all’età delle case, Confartigianato ha stilato la classifica di regioni e province con le peggiori prestazioni energetiche degli immobili. Si supera la media italiana del 51,8% di edifici nelle classi energetiche più basse (F e G) nel Lazio (65,6%), seguito da Liguria (63,3%), Toscana (62,2%), Umbria (61,7%), Molise (61,5%), Puglia (60,1%), Calabria (57,8%), Sicilia (57%), Emilia Romagna (56,7%) e Basilicata (54%).
Tra le province, la presenza di immobili meno efficienti dal punto di vista energetico è più diffusa a Rieti (78,8%), Enna (74,9%), Isernia (72,4%), Frosinone (71,3%), Genova (69,9%), Terni (69,7%), Viterbo (69,3%), Massa-Carrara (68,6%) e La Spezia (66,6%).
Granelli: «Così si riqualifica e si risparmia»
«Siamo un Paese con case vecchie e poco efficienti. Non c’è tempo da perdere: vanno messi subito in campo interventi a sostegno della riqualificazione degli immobili con l’obiettivo, indicato dalla direttiva Ue, di ridurre il consumo energetico del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, fino alle emissioni zero nel 2050», sottolinea il presidente di Confartigianato Marco Granelli (nella foto). «Per garantire la transizione green degli edifici bisogna rendere stabili e permanenti le detrazioni fiscali al 65% che consentono di raggiungere più obiettivi: riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, rilancio delle imprese delle costruzioni, emersione di attività irregolari. Una strada - aggiunge Granelli - che trova indicazione nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), secondo il quale dal meccanismo delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione degli edifici è atteso un risparmio di 32,5 Mtep di energia nel decennio 2021-2030, pari al 44,3% del risparmio da conseguire rispetto agli obiettivi fissati dalla direttiva per il 2030».