I consumatori contro il decreto efficienza: bolletta elettrica modificata all’insaputa di tutti
Per le associazioni consumatori, la bozza di decreto di recepimento della direttiva 27 avrebbe dovuto essere oggetto di ampia discussione. L’accusa è che per l’occasione si è intervenuto sulla struttura della bolletta elettrica, eliminando la “progressività” all’insaputa di 30 milioni di utenze domestiche
L’Italia si appresta a recepire la Direttiva 2012/27 sull’efficienza energetica mediante un provvedimento adottato all’ultimo minuto, che avrebbe dovuto essere oggetto di ampia discussione e dibattito. Tuttavia, non solo non vi è stata alcuna discussione sulla materia, ma con questo decreto si modifica radicalmente la struttura della bolletta elettrica, eliminando la “progressività”, all’insaputa di 30 milioni di utenze domestiche e premiando chi consuma di più. È la posizione espressa in un comunicato congiunto delle associazioni consumatori Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Codacons, Codici, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori.
“Un vero paradosso, se pensiamo che da tempo i Consumatori chiedono che l’introduzione delle politiche sull’efficienza e dei comportamenti dei consumatori finali siano volte al risparmio e alla riduzione degli sprechi alla luce, della grande crisi che stiamo vivendo e del peso che le bollette energetiche hanno sempre più nei bilanci familiari e che la struttura tariffaria attuale, nata nel 1973 (quindi in piena emergenza energetica), è coerente perché incentiva il risparmio”.
“La beffa - rilevano le associazioni dei consumatori - sta nel fatto che l’Art.11 dello schema di DLGS va nella direzione di riformare la struttura tariffaria non più progressiva, scontrandosi di fatto con la attuale fase recessiva e cultura del risparmio energetico alla base dell’efficienza, che è il futuro su cui lavorare. Come si può coniugare efficienza e risparmio, se la bolletta non sarà più progressiva? Pertanto le associazioni chiedono alle commissioni competenti lo stralcio dell’articolo 11, considerato che ha altri fini e nulla a che vedere con l’efficienza energetica”.
I consumatori chiedono infine di autorizzare l’elevazione della potenza da 3 a 4,5 KW senza maggiorazioni tariffarie e oneri per gli utenti, consentendo l’utilizzo delle pompe di calore così come previsto nel conto termico, ma anche il superamento dell’attuale impostazione degli incentivi sulle FER, spostandole sulla fiscalità generale anziché farle cadere sulle spalle dei consumatori domestici.