Direttiva efficienza energetica degli edifici: le proposte del GSE e di Utilitalia
Il Gestore propone di ridurre i rischi di investimento per i privati attraverso la predisposizione di una Piattaforma per domanda e offerta qualificata. Per Utilitalia occorre evitare scongiurare l’aumento dei prezzi
Il Presidente del GSE Francesco Vetrò (nella foto) è intervenuto in audizione alla Camera in merito allo schema di Decreto di recepimento della Direttiva sulla performance energetica degli edifici (844 del 2018). Tra le proposte, il GSE auspica la realizzazione di un albo degli operatori qualificati. Inoltre, il GSE propone la messa a disposizione di dati e piattaforme digitali integrate per il monitoraggio energetico a livello territoriale e, in ottica di riduzione dei rischi da parte degli investitori privati, la previsione di una piattaforma informatica per domanda e offerta qualificata, condividendo il processo con altre Istituzioni (incluse quelle finanziarie), abilitando eventualmente un approccio di crowdfunding. Vetrò ha affermato inoltre che lo sviluppo e la gestione della Piattaforma informatica potrebbero essere affidate al GSE: soluzione, questa, efficiente dal punto di vista del sistema, dati i numerosi meccanismi incentivanti gestiti e promossi dal GSE, la capacità di realizzare Piattaforme e Portali, il patrimonio informativo a disposizione e l’attività di monitoraggio degli obiettivi e delle misure del PNIEC.
L’audizione di Utilitalia - "La situazione di criticità relativa al mercato dei Tee (Titoli efficienza energetica) emersa ad inizio 2018 non accenna a migliorare ed è destinata a protrarsi negli anni d'obbligo 2019-2020". Lo segnala Utilitalia nel documento depositato in commissione Attività produttive alla Camera in occasione dell'audizione sul Dlgs di attuazione della direttiva del 2018 sull'efficienza energetica
Utilitalia può concordare con il mantenimento di una policy complessiva basata sul ricorso alle misure d'obbligo, confermando l'impegno per i Distributori di energia. Ma tale ruolo non deve pregiudicare l'equilibrio economico-finanziario degli operatori obbligati". E per questo considera "necessario intervenire prioritariamente sul periodo transitorio 2019-2020, con un intervento normativo che tenda a perseguire due obiettivi prioritari: evitare perdite economiche per i distributori obbligati; scongiurare una nuova impennata dei prezzi dei Tee trascinati da una liquidità che rimane preoccupante, in particolare per l'anno d'obbligo 2020".
Secondo Utilitalia, inoltre, "il mercato dei Tee ha bisogno di maggiore liquidità, con una offerta allineata alla domanda di Titoli proveniente dai soggetti obbligati. L'associazione annuncia di aver elaborato in proposito un documento tecnico che verrà inviato ai ministeri competenti e chiarisce, alla Commissione di Montecitorio, cosa intende per aumento della liquidità del mercato. Significa, si legge nel testo depositato: "Ripristinare lo spirito originale del meccanismo basato sulla promozione dell'efficienza energetica conseguita e misurata e non sulla preselezione delle tecnologie, almeno per il settore industriale dove la standardizzazione è impossibile; riammettere pienamente al meccanismo interi cluster di interventi che nel passato avevano generato la parte più significativa del volume di Tee, in particolare nel settore industriale, quali: i recuperi termici, il free-cooling, le modifiche di layout impiantistico, il recupero di energia termica da fonte rinnovabile; tutte tecnologie attraverso cui il risparmio di energia primaria è certo e misurabile". E, infine, "ripristinare le schede standardizzate, che hanno dimostrato di funzionare adeguatamente per tecnologie ripetibili e per le quali è possibile stimare il risparmio energetico conseguito in modo accurato; superando le soglie minime di accesso ai Tee attraverso l'aggregazione di molte unità fisiche con piccoli risparmi unitari".