Da ENEA buone pratiche per abbattere i consumi di ospedali e PA
La Pubblica Amministrazione rappresenta un settore strategico per il risparmio energetico, coinvolgendo 3,2 milioni di dipendenti
ENEA ha predisposto 20 buone pratiche per alleggerire le bollette di ospedali e pubbliche amministrazioni. Il nuovo pacchetto di consigli è stato realizzato in collaborazione con ISNOVA e Logical Soft per il mese dell’efficienza energetica, l’iniziativa che promuove per tutto novembre un uso più consapevole e razionale dell’energia. Secondo uno studio condotto da ENEA con Assoimmobiliare, i consumi per climatizzare gli ambienti in inverno e in estate rappresentano la voce prevalente degli uffici (57%), seguiti da quelli per apparecchiature informatiche e altri dispositivi (25%) e dall’illuminazione (17%), senza significative differenze al variare della metratura.
Come intervenire
“È possibile ridurre questi consumi anche oltre il 50%, non solo progettando interventi di riqualificazione degli edifici e degli impianti, ma anche con un consumo più attento”, sottolinea Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano. “Nel terziario - aggiunge - la Pubblica Amministrazione rappresenta un settore strategico per il risparmio energetico, considerando che conta 3,2 milioni di dipendenti, 32mila enti e circa 1,2 milioni di edifici diffusi su tutto il territorio nazionale”. Prediligere le scale all’ascensore, ci fa risparmiare ogni volta 0,05 kWh. “In Europa - spiega Calabrese - si contano oltre 5 milioni di ascensori. L’Italia, dopo la Spagna, è il Paese in cui sono installati più ascensori, circa 900 mila tra abitazioni e uffici. Il consumo energetico medio di un ascensore rappresenta circa il 5% del consumo elettrico complessivo di un edificio adibito a uffici. I maggiori consumi energetici di un ascensore avvengono in fase di stand-by, cioè quando non è attivo ma pronto per entrare in funzione. In questa fase assorbe circa il 70% dell’elettricità che richiede in totale”.
Limitare l’uso delle stampanti e staccare l’alimentazione anche delle fotocopiatrici a fine lavoro e nei weekend riduce il consumo energetico del 24%. In inverno, portare la temperatura a 18° e spegnere il riscaldamento un’ora prima consente di risparmiare oltre il 12%. Così come in estate, impostare la temperatura a circa 28°, aumentando di un grado il settaggio utilizzato solitamente, fa risparmiare il 22% dell’energia richiesta per il raffrescamento. Inoltre, la diffusione dello smart working impone una gestione più flessibile dell’energia come l’introduzione di sistemi di controllo intelligenti basati sui rilevatori di presenza. Misura che consente di massimizzare l’efficienza anche quando gli uffici sono parzialmente occupati, con un risparmio di energia per il riscaldamento tra il 7% e il 20% e per il raffrescamento tra il 2% e il 4%. Anche abilitare la funzione “risparmio energia” per mettere in stand-by o spegnere il computer dopo un breve periodo di inattività consente un risparmio. “Ricordiamoci di disattivare il salvaschermo, in quanto quell’immagine che trasforma il nostro pc in un quadro consuma molta energia: il computer assorbe dai 3W a 6W anche da spento”, sottolinea Calabrese.
Le regole pratiche
ENEA ha elaborato anche 10 pratiche concrete e sostenibili di risparmio energetico per le strutture ospedaliere con le quali contenere il consumo di energia di alcuni servizi. “Anche in ospedale è possibile ottenere un risparmio energetico significativo attraverso buone pratiche e azioni virtuose da parte di dipendenti e utilizzatori, senza incidere sull’energia necessaria al funzionamento di macchinari, sale operatorie e terapie intensive”, spiega Calabrese. Fra le misure più efficaci, oltre alla regolazione ottimale della temperatura sia in inverno che in estate, c’è sicuramente l’installazione di sistemi di controllo intelligenti e la gestione razionale dei sistemi di illuminazione, tenuto conto che il 30% del consumo energetico delle strutture ospedaliere è legato all’uso di luce artificiale. Attenzione anche alla gestione dell’acqua calda sanitaria: in ospedale il consumo specifico di energia per riscaldare acqua è superiore di circa tre volte a quello per uso abitativo.