Enermanagement, migliorare la produttività energetica è la soluzione per rendere più competitive le imprese
Gli esempi illustrati durante la conferenza dimostrano che sostenibilità e gestione delle risorse fanno bene al business
Le imprese leader di mercato a livello internazionale hanno un fattore che le accomuna: aver capito che l’uso efficiente dell’energia (e delle altre risorse come acqua, materiali e rifiuti) non è solo un modo per risparmiare sulla bolletta, ma soprattutto un ottimo alleato per innovare i prodotti e i servizi offerti, migliorare i propri processi produttivi e rendere vincente la propria value proposition. È quanto emerge dagli incontri di Enermanagement, la conferenza organizzata da FIRE che si è chiusa la scorsa settimana.
La maggior parte delle imprese italiane è, purtroppo, allineata con quanto evidenziano negli ultimi anni le indagini condotte dal Carbon Trust a livello internazionale: quasi tutti hanno capito che la sostenibilità è un aspetto ormai fondamentale di qualunque business, ma pochi hanno deciso di rispondere subito a questa sfida (solo il 13% degli amministratori è remunerato in funzione dei risultati in ambito sostenibile, oltre il 50% delle imprese non ha stabilito nessun target sulla gestione delle risorse e, mediamente, gli imprenditori pensano di rivedere il proprio business per tenerne conto solo fra 4-6 anni).
“Gli esempi illustrati nel corso di Enermanagement (relativi ad Apple, Dyson, Fiat Chrysler Automobiles, PM3 e Trinseo Italia) mostrano chiaramente che rivedere il proprio business pensando a un uso efficiente delle risorse è la vera risposta alle sfide di questo secolo” ha dichiarato il direttore di FIRE Dario Di Santo “. In un mondo sempre più in difficoltà di fronte alle sfide e ai costi ambientali, ai rischi strategici sugli approvvigionamenti e alle trasformazioni del mercato diventa essenziale riorganizzare i processi produttivi, che sono molto più spesso di quanto si pensi inefficienti sotto vari profili, e progettare prodotti e servizi a basso impatto sul ciclo di vita.”
L’obbligo delle diagnosi energetiche può consentire di fare un primo passo nella giusta direzione, ma le esperienze internazionali mostrano che è con l’adozione di un sistema di gestione dell’energia ISO 50001 che le imprese e gli enti avviano una reale trasformazione, in quanto è garantito un commitment degli amministratori e il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali. Grazie a questi strumenti è possibili sfruttare al meglio le soluzioni disponibili sul mercato, come condiviso da Albasystem, Certiquality, DBA Progetti, Fedabo, Hera, SGS e Viessmann.
Nel corso della conferenza si è parlato degli strumenti per finanziare gli interventi di efficientamento energetico. La progressiva diffusione delle competenze sta favorendo un’evoluzione interessante anche in questo fondamentale ambito. Ai prestiti, che cominciano ad essere costruiti anche tenendo conto delle esigenze delle ESCO, si aggiungono il leasing, il noleggio e il factoring. Lo sviluppo di queste modalità – di cui hanno parlato con FIRE Bit, Fidimprese, Mediocredito Italiano e Susi Partner – favorirebbe molto la diffusione di nuovi modelli di business. “Il fondo di garanzia previsto dal D. Lgs. 102/2014 potrà aiutare in questo senso, aggiungendosi alle risorse messe a disposizione dalla BEI, dal programma Horizon, dai fondi strutturali e da certificati bianchi e conto termico. Per questo è importante che sia attivato in tempi brevi” ha concluso Di Santo.