Enermanagement, le sfide UE stimolo per i cambiamenti nel mercato dell’energia
Avanti con l’intelligenza artificiale, i sistemi di gestione dell’energia, il monitoraggio e le diagnosi. Lo storica conferenza di Fire all’XI edizione
Serve avere una visione sinergica dell’energia, del mercato e delle politiche aziendali. È quanto emerge dall’undicesima edizione di Enermanagement, la storica conferenza FIRE dedicata agli operatori del settore energetico che devono gestire al meglio e in modo efficiente l’energia, rimanendo così competitivi rispetto al mercato e aiutando il Paese a rispondere agli obiettivi UE.
Primo punto emerso dalla giornata è che l’uso razionale dell’energia può rappresentare una grande leva, purché se ne comprendano i legami con il core business delle imprese. Per questo occorre puntare sulla quantificazione dei benefici non energetici connessi ai progetti di efficientamento, quali produttività, sicurezza, emissioni, riduzione dei rischi e dei costi della produzione, aumento di valore degli asset, comfort dei dipendenti e degli occupanti, etc.
“Investire in efficienza energetica nell’industria sarà meno conveniente che in passato per la diffusione della generazione distribuita (costo equivalente dell’energia più basso) e per le agevolazioni sugli energivori”- ha affermato Dario Di Santo, direttore FIRE, che ha aggiunto “il mercato dell’energia subirà profonde modifiche, così come le relazioni fra le imprese. Occorre prepararsi per affrontare il cambiamento, anche sfruttando l’intelligenza artificiale. Per raggiungere gli obiettivi UE occorre intervenire sui sistemi energetici, promuovendo lo sviluppo di filiere efficienti, la progettazione di prodotti e servizi a basso impatto sul ciclo di vita, il cambio modalità nei trasporti, lo sviluppo di stili di vita più sostenibili”.
Domenico Santino di ENEA ha chiarito alcuni punti relativi alla nuova serie di diagnosi energetiche obbligatorie, per cui alle aziende si richiede di entrare nel dettaglio della misura, ossia di monitorare i consumi di tutte le attività produttive in percentuale alla loro importanza. Il nuovo portale ENEA dedicato sarà migliorato, più articolato, ma non più difficile da utilizzare, poiché richiederà informazioni in forma aggregata.
Pier Paolo Berettoni di Invitalia ha invece chiarito i passaggi per accedere al Fondo Nazionale Efficienza Energetica. Alla data di presentazione della domanda le imprese devono essere costituite da almeno 2 anni, essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, tenere una contabilità separata, rispettare le norme sugli aiuti di stato o il de minimis, non trovarsi in condizioni tali da risultare ‘impresa in difficoltà’, essere in regola con le disposizioni normative vigenti ed aver ottenuto la certificazione secondo la UNI CEI 11352 (solo per ESCO). Inoltre, il programma di investimento deve concludersi entro 36 mesi dalla data di inizio. Il Fondo è stato avviato a maggio e ci sono ampi spazi per partecipare.
A chiudere la giornata convegnistica è stato Daniele Forni di FIRE che ha parlato del progetto ESI Europe e del supporto che questo offre alle PMI nella realizzazione di progetti di efficienza energetica, che consiste essenzialmente nel ridurre la percezione del rischio dell'intervento. Questa percezione deriva dalla mancanza di fiducia nell’intervento e negli attori coinvolti, e nella mancanza di opzioni di finanziamento e assicurazione facilmente accessibili. Il modello ESI punta a sciogliere questi nodi. ESI è stato riconosciuto dal Global Innovation Lab for Climate Finance come uno degli strumenti più promettenti per mobilitare gli investimenti del settore privato nell’efficienza energetica.