Greentech: ecco i trend del 2023 secondo Termo
Dalla digitalizzazione all’autoproduzione di energia, dalle rinnovabili domestiche agli incentivi governativi per affrontare il rischio della povertà energetica
Riduzione delle emissioni, produzione sostenibile, efficientamento dei consumi e ricorso alle risorse rinnovabili stanno diventando sempre più protagonisti nello scenario energetico globale. Per orientarsi con consapevolezza in un contesto in continua evoluzione, è importante però comprenderne appieno le dinamiche: per questo Termo, azienda italiana all’avanguardia nel settore del Greentech, che ha annunciato l’adozione dello status di “Società Benefit”, ha identificato i 5 trend che caratterizzeranno il 2023 e oltre. “Oggi il mercato si sta orientando velocemente verso due driver principali: la riqualificazione energetica e la riduzione dei consumi. L’aumento del costo dell’energia ha accelerato un processo già in atto, evidenziando l’importanza di mettere in campo strategie concrete per raggiungere gli obiettivi ambientali ed economici comuni ai diversi Paesi”, afferma Gabriele Basile, CEO di Termo.
I trend del Greentech per il 2023
Renovation Wave e case green: il rischio della povertà energetica in un contesto normativo complessoIn Europa circa il 35% degli edifici ha più di 50 anni e quasi il 75% del parco immobiliare è considerato inefficiente dal punto di vista energetico. Per questo, già nel 2020 l’Unione Europea ha avviato la cosiddetta Renovation Wave, una strategia a lungo termine che richiede ai Paesi membri la pianificazione di interventi e incentivi volti alla riqualificazione degli edifici e all’efficientamento energetico. Inoltre, per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050, le istituzioni comunitarie stanno lavorando in queste settimane a nuove potenziali direttive che stabiliscano l’adeguamento delle classi energetiche degli edifici ai nuovi standard di efficienza.
Rinnovabile “veloce” per rispondere alla crisi
Le energie rinnovabili possono essere la soluzione definitiva e a lungo termine all’emergenza climatica ed economica globale. Tuttavia, se la crisi sta avanzando velocemente, provocando fra gli altri un aumento dei costi sempre più esponenziale, lo stesso non si può dire di quelle tecnologie che prevedono l’implementazione di sistemi complessi basati su fonti di energia rinnovabili: impianti eolici e grandi parchi fotovoltaici, per esempio, possono richiedere anni per essere approvati e costruiti, senza considerare eventuali impedimenti ambientali che possono manifestarsi in fase di realizzazione.
Priorità alla riduzione dei consumi e all’autoproduzione
Se fino a pochi anni fa l’attenzione era focalizzata unicamente sulla produzione di energia attraverso fonti rinnovabili, oggi istituzioni, aziende e consumatori si stanno concentrando sugli effetti immediati della riduzione dei consumi. L’aumento dei costi pone di fronte alla necessità di migliorare la gestione quotidiana dell’energia, ottimizzando l’immagazzinamento e i consumi: nel 2023 l’installazione di nuovi dispositivi e gli interventi di ristrutturazione saranno quindi orientati alla diminuzione immediata dei consumi. Gli utenti finali potranno indirizzarsi su caldaie a condensazione e pompe di calore ibride o elettriche ad alta efficienza, che offrono le migliori performance in termini di efficienza energetica e impatto ambientale.
Digitalizzazione, l’abilitatore chiave della transizione energetica
Riduzione dei consumi e ottimizzazione dei costi non sarebbero raggiungibili senza un adeguato supporto tecnologico, che consenta di semplificare e standardizzare i processi per tutte le parti: imprese, istituzioni e clienti finali. Da un lato, per adattarsi velocemente alla complessità normativa attuale sarà necessario per le imprese rinnovare procedure burocratiche obsolete con l’introduzione di esperienze basate sui moderni strumenti digitali (dai supporti paperless per la gestione della documentazione, alla firma digitale, fino allo SPID). Le istituzioni dovranno investire nella digitalizzazione e velocizzazione dei processi. Dall’altro, si assisterà a un’adozione sempre maggiore di tecnologie smart, che uniscano la domotica alla gestione termica ed energetica. Il monitoraggio diventerà la nuova parola d’ordine degli edifici intelligenti: l’Internet of Things permetterà infatti agli utenti di controllare i consumi.
Policy ESG per certificare l’impatto ambientale
La cultura della sostenibilità si sta diffondendo sia tra i consumatori, sia tra le aziende e anche nei prossimi mesi continuerà a portare profonde trasformazioni nell’approccio al business da parte di organizzazioni di ogni dimensione. Tale consapevolezza spingerà un numero crescente di aziende ad adottare policy ESG che fanno dei valori non economici i pilastri su cui costruire le strategie future e contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite per il 2030 e il 2050.