Milano illuminata dai led, l’associazione Cielobuio contro Comune e A2a
Per l’associazione “le luci che si è previsto di installare sono troppo forti, possono creare problemi di salute e non porteranno a un vero risparmio energetico”
A2a e il Comune hanno deciso di trasformare Milano nella prima città completamente illuminata dai led: entro l’Expo 140mila vecchie luci dei lampioni saranno sostituite dalle nuove lampadine, con un risparmio considerevole - assicurano da Palazzo Marino - e un netto miglioramento dell’efficienza del sistema di illuminazione cittadina. Un progetto ambizioso, che però ha già provocato la protesta dell’associazione Cielobuio, da sempre in prima linea contro l’inquinamento luminoso nelle città: “Le luci che si è previsto di installare sono troppo forti, possono creare problemi di salute e non porteranno a un vero risparmio energetico”. Il progetto prevede che l’80% delle vecchie lampade sia sostituito da dispositivi a led (light emitting diode) entro il 30 aprile 2015, mentre la parte restante verrà completata durante i sei mesi dell’Expo. Il risparmio quantificato dovrebbe portare una riduzione della spesa che, da contratto, passerà dagli attuali 38 milioni ai 29 del 2016. Secondo Cielobuio, tuttavia, “la tecnologia led oggi come oggi è molto efficiente - spiega il presidente Fabio Falchi -, soprattutto quando si utilizza un colore della luce che è sul bianco azzurro, molto freddo, mentre è meno efficiente quando la tonalità è più calda. Il punto però è che la luce fredda va a influire maggiormente sulla nostra salute”.
Anche sul risparmio energetico, poi, ci sono delle obiezioni. I 140mila punti luce di Milano consumano qualcosa come 120 milioni di kilowattora, pari a 205 watt di media per singolo lampione (calcolando un tempo di accensione di 4.200 ore annue). “Ciò porta ad un consumo energetico di 95 kilowatt pro capite, il doppio della media tedesca e 2,5 volte quella britannica”.