Il premio Sapio lancia l’allarme per l’efficienza energetica italiana
La crisi si batte anche con l’innovazione e il risparmio (intelligente) di energia. Dalla sostituzione dei vecchi impianti termoelettrici un giacimento di 600 Mtep l’anno non consumati. Il manifesto lanciato dagli esperti a Pavia
Per affrontare la crisi economica occorre partire dall’efficienza energetica. È la convinzione degli esperti italiani dell’innovazione che si sono riuniti all’università di Pavia sotto l’organizzazione del premio Sapio per la ricerca, di cui si è aperta la quattordicesima edizione: www.premiosapio.it.
Il premio, informa una nota, “raccoglie e rilancia l’appello di scienziati e studiosi sull’urgenza di una vera politica energetica come pilastro dello sviluppo industriale”. E lo fa attraverso un “manifesto” in tre punti lanciato in occasione dell’incontro all’ateneo lombardo. Tanto per cominciare, “l’efficienza energetica è oltre il 50% della soluzione della sostituzione delle rimanenti fonti fossili, che emettono CO2 – spiega Alessandro Clerici, presidente del gruppo di studio Wec Risorse energetiche e tecnologiche. – Come mai non è fortemente implementata? Nel campo della produzione di energia elettrica, la teorica sostituzione di vecchi impianti termoelettrici inefficienti con quelli che si avvalgono delle recenti tecnologie porterebbe a risparmiare a livello globale oltre 2.800 TWh, ossia nove volte i consumi Italiani, con un taglio di 2,2 miliardi di tonnellate l’anno di CO2, quasi il 9% delle emissioni totali”. Una “botta di efficienza” che ci porterebbe a non consumare 600 Mtep l’anno di energia.
Involucri sugli edifici: bollette giù del 60% – Non solo. Grazie a uno studio di Nomisma, citato a Pavia, si è appurato che gli interventi green sull’involucro degli edifici esistenti dimezzano i costi della bolletta energetica, consentendo dei risparmi che arrivano fino al 60%.
Senza dimenticare, come ha ricordato ancora Clerici, che l’efficienza energetica è sì diffusa in milioni di applicazioni, ma “mancano corrette e divulgate informazioni” al riguardo. Per questo “occorre creare e arrivare a una diffusa mentalità del life cycle cost, contro la dominante cultura della riduzione del costo dell’investimento iniziale”.
Il premio – Sostenuto da università, centri di ricerca, istituzioni e dal gruppo Sapio (specializzato nel settore dei gas tecnici e medicinali, puri, purissimi e liquidi criogenici), il premio da tredici anni dà valore alla ricerca italiana come risorsa fondamentale per lo sviluppo e la competitività del paese. Prevede l’assegnazione di tre riconoscimenti in denaro, pari a 15mila euro, ad altrettanti ricercatori che abbiano svolto le loro ricerche in Italia su temi che vanno dalla salute all’industria, fino alle biotecnologie e all’economia.
“Il premio Sapio vuole essere uno stimolo verso i decisori – tira le somme Alberto Dossi, presidente di Sapio – perché adottino quei provvedimenti, ormai improrogabili, per dare concretamente valore alla ricerca, allo sviluppo e all’innovazione”.
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