La sfida delle dimore storiche italiane alla prova dell'efficienza energetica. Un incontro a Roma
La Direttiva 2010/31/UE sull'efficienza energetica in edilizia impone l'obiettivo di rendere anche gli edifici storici completamente autosufficienti e quindi a zero emissioni entro il 2018
Anche i proprietari di dimore storiche, come tutti i proprietari di immobili, sono di fronte all'esigenza dell'efficientamento energetico, toccati dalla Direttiva 2010/31/UE sulla riduzione dei consumi in edilizia. Nel caso di importanti ristrutturazioni, essa impone l'obiettivo di rendere anche gli edifici storici completamente autosufficienti e quindi a zero emissioni entro il 2018.
Una sfida particolarmente impegnativa, per l'Italia, dato il patrimonio immenso di immobili storici, palazzi e castelli, ville e dimore, conventi e residenze di campagna, disseminato in maniera capillare in tutto il Paese.
Solo i 5mila soci di ADSI, Associazione Dimore Storiche Italiane, vantano 17mila edifici di grande interesse storico e culturale. Ma il patrimonio da tutelare è ben più ampio in quanto occorre aggiungere tutti gli immobili dei patrimoni pubblico, privato ed ecclesiastico.
Di questo e altro si è parlato a Roma, al convegno "Edifici Storici. Restauro e Risparmio Energetico: Nuove Tecnologie per Nuove Prospettive" promosso con il Dipartimento di Architettura del MAXXI e in collaborazione con il Ministro dei Beni Culturali. L'obiettivo: definire un punto di incontro tra "sostenibilita" e "conservazione" per coniugare efficienza energetica e tutela degli edifici storici vincolati, verso un obiettivo di significativa riduzione del loro consumo di energia.
Spiega la Responsabile Gruppo Giovani A.D.S.I. Lazio Anna d'Amelio Carbone: "Restaurare un immobile storico in chiave energetica significa diminuire i consumi e tutelare l'ambiente. Significa anche contribuire alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale nazionale."
L'incontro, che si è svolto presso il museo d'arte moderna MAXXI di Roma, è stata una preziosa occasione di dibattito tra Amministrazioni, proprietari di dimore storiche, architetti, ingegneri e tecnici del settore energetico. Tutti concordi nella ricerca di interventi compatibili con gli edifici storici, con particolare focus sulle specificità dell'involucro edilizio e delle energie rinnovabili.
In questo ambito è intervenuta Secco Sistemi con l'architectural advisor Alessandro Pandolfo, che ha illustrato casi studio di restauro di edifici tutelati ed eseguiti con gli infissi della casa veneta.
Profili snelli per finestre e porte e materiali come il corten e l'ottone, che ben si adattano alle caratteristiche estetiche dei palazzi storici combinati con prestazioni energetiche in linea sia con i requisiti di legge che con i parametri richiesti per le detrazioni fiscali ai fini del risparmio energetico.