Si chiude Ecohouse di Verona. Focus sul binomio efficienza energetica - innovazione
Ferrante (Coordinamento free): “L’edilizia smart ridurrà la dipendenza da fonti fossili e stimolerà l’occupazione”
Si chiude nel weekend EcoHouse,il salone dedicato a materiali e tecnologie per la sostenibilità e il risparmio energetico nell’edilizia a Veronafiere in contemporanea con Progetto Fuoco: mai come quest’anno il conto alla rovescia coincide con una fase cruciale per il futuro energetico dell’Italia. Di recente, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, il decreto legislativo che recepisce la direttiva (UE) 2018/844 del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. E proprio in questo periodo si dovrebbe concludere l’iter burocratico per la sua definitiva introduzione.
“Si tratta di uno strumento normativo determinante - spiega il vice presidente del Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), Francesco Ferrante - perché una volta approvato in via definitiva capiremo se ci saranno gli strumenti legislativi adeguati affinché nell’intento di perseguire una maggiore efficienza energetica nell’edilizia sia dato adeguato spazio anche all’innovazione tecnologica. Un concetto che oggi possiamo riassumere con il termine ‘smart’ e che sostanzialmente indica l’applicazione delle nuove tecnologie, dell’informatica, della rivoluzione digitale in essere anche al tema del riscaldamento e raffrescamento delle nostre case e soprattutto degli edifici pubblici, che di fatto rappresenta il vero ‘shale gas’ di questo settore. Se si interviene sul nostro patrimonio edilizio, che ad oggi è un colabrodo dal punto di vista energetico, possiamo infatti ridurre in maniera significativa la dipendenza dai fossili. Quindi, agendo prima sulla struttura e poi attraverso i nuovi strumenti tecnologici che ci consentono di controllare e gestire al meglio gli apparecchi per riscaldare e raffreddare gli edifici, di fatto raggiungiamo una serie di obiettivi: si avviano azioni a favore dell’ambiente, della riduzione delle emissioni, dell’utilizzo di fonti rinnovabili e, allo stesso tempo, si costruisce un’economia nuova, si fa innovazione e si stimola l’occupazione”. Senza dimenticare che una gestione più intelligente e flessibile degli edifici determinerebbe una riduzione molto importante dei consumi, evitando gli sprechi.