Iran: Aiea lancia un nuovo allarme, accelerato l’arricchimento dell’uranio
L'Aiea lancia un nuovo allarme sul nucleare iraniano: Teheran sta accelerando le sue capacità di arricchimento dell'uranio e continua a ostacolare il lavoro di verifica degli ispettori. Il nuovo rapporto dell'Agenzia Onu per l'energia atomica arriva nel giorno in cui, forte della platea internazionale del summit dei “Non Allineati” nella capitale iraniana, la guida suprema Ali Khamenei ha ribadito: l'Iran non rinuncerà a sviluppare l'energia atomica per scopi pacifici. Mentre l'amministrazione Obama, che sta studiando il documento, avverte: l'opzione diplomatica per risolvere la questione nucleare non è ''a tempo indeterminato'', fa sapere la Casa Bianca, consapevole che anche Israele sta perdendo la pazienza.
Secondo il rapporto dell'Aiea, nel sito sotterraneo di Fordo, costruito sotto una montagna vicino a Qom per meglio proteggersi da eventuali attacchi nemici, le autorità iraniane hanno istallato centinaia di nuove centrifughe per l'arricchimento dell'uranio, passando dal migliaio di maggio scorso alle circa 2000 di agosto. Praticamente un raddoppio della capacità produttiva del sito, anche se, precisa l'Agenzia, di queste macchine solo 700 sono in funzione.
Gli iraniani inoltre, prosegue il rapporto, continuano a ostacolare le verifiche degli ispettori nella base militare di Parchin: in questo sito non lontano da Teheran - sostiene l'Agenzia - sarebbero state condotte “importanti attività” che potrebbero “influenzare negativamente la capacità di verificare l'informazione su cui si basano le nostre preoccupazioni”. Dall'inizio dell'anno, l'Aiea chiede di poter accedere ai siti in questione, ma senza successo. Teme dunque, basandosi su immagini satellitari, che l'Iran stia bonificando il sito, facendo sparire le tracce sospette, prima di autorizzare gli ispettori dell'Aiea a procedere alle loro verifiche.
Khamenei, dal canto suo, ha ribadito a chiare lettere che l'Iran “non cerca di avere armi atomiche”, ma non rinuncerà “mai al diritto della sua gente all'uso pacifico dell'energia nucleare”. Sottolineando come le armi atomiche rappresentino “una minaccia per tutti”, l'Ayatollah ha ricordato anche che l'uso del nucleare per fini militari è considerato un ”peccato” dall'Islam.
Parole che non hanno rassicurato l'Ue, secondo la quale spetta all'Iran convincere la comunità internazionale dell'uso pacifico del suo programma nucleare. Né sono bastate al segretario dell'Onu Ban Ki-moon, che nel suo intervento al summit di Teheran ha esortato l'Iran ad attuare tutte le "misure" necessarie a creare "fiducia" sui suoi scopi pacifici.
Il nuovo rapporto dell'Aiea, anticipato pochi giorni fa dal New York Times, aveva infatti già messo in allarme - se possibile ancor più di prima - il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che da mesi preme per passare all'azione contro l'Iran. Il capo del governo israeliano, riferiscono i media, andrà a settembre a New York per denunciare all'Assemblea generale dell'Onu “il regime di terrore dell'Iran, che rappresenta la più grande minaccia alla pace del mondo”.
E mentre si allargano le inchieste Usa sulle violazioni bancarie delle sanzioni all'Iran, Khamenei mantiene il tono di sfida nel rivolgersi alla comunità internazionale: le sanzioni “non ci hanno paralizzato - ha sostenuto - ma hanno reso i nostri passi più stabili”.