Levy (Edf), 50 miliardi in dieci anni per rinnovare il parco nucleare francese
Il gruppo energetico francese è in trattativa con China General Nuclear e annuncia la fine del cantiere di Flamanville per il 2018
Nei prossimi dieci anni saranno spesi circa 50 miliardi di euro per rinnovare le centrali nucleari francesi. Lo ha detto il Ceo di Edf, Jean-Bernard Lévy. “Il nostro obiettivo è che le centrali nucleari francesi che sono state concepite per durare 40 anni possano passare a 50 e 60 anni” sottolinea il numero uno del gruppo energetico francese. E per modernizzare il parco nucleare nazionale, il prezzo dell'elettricità in Francia aumenterà, ma non fortemente. Quest'anno l'aumento è stato del 2,5%. Lévy ha aggiunto che ogni anno “bisognerà discutere di un aumento dei prezzi dell'elettricità. Questi aumenti devono essere accettabili”. Per il Ceo di Edf “bisogna aumentare un po' le tariffe ogni anno”.
Verso un accordo con China General Nuclear - “Siamo alla fine di una trattativa con i nostri partner cinesi. Abbiamo concluso la discussione con il governo britannico” spiega Lévy “se tutto si svolgerà per il meglio – prosegue - potremo annunciare nei prossimi giorni un evento molto importante: la prima costruzione di nuove centrali nucleari in Europa dall'incidente di Fukushima”. Con Cgn, con cui si collabora da trent’anni in Cina, sottolinea ancora il numero uno del gruppo energetico francese, “prevediamo una partnership per la costruzione di centrali francesi con il sostegno di un investitore finanziario cinese. Ci saranno anche degli ingegneri cinesi per imparare il know-how”.
Flamanville nel 2018 - Lévy ha anche sostenuto che il cantiere Epr di Flamanville, in Normandia, sarà terminato tra tre anni. “È un cantiere difficile, ma stiamo vedendo la fine”. La centrale nucleare di Fessenheim, in Alsazia, precisa il numero uno del gruppo energetico francese, sarà chiusa come prevede la legge quando sarà operativo l'Epr di Flamanville, ossia a fine 2018.