Elettricità

Secondo quanto dichiarato dall’azienda energetica francese, difficilmente il reattore francese sarà operativo prima della fine del 2018

Jean-Bernard Lévy, ceo di  Électricité de France (Edf) ha comunicato l'ennesimo rinvio per il reattore nucleare di Flamanville, nel Nord della Francia. L'impianto, secondo i piani originari, doveva iniziare l'attività nel 2012 per un costo complessivo di 3,3 miliardi. Secondo quanto dichiarato da Lévy, invece, difficilmente il reattore sarà operativo prima della fine del 2018; nel frattempo, i costi sono lievitati fino a 10,5 miliardi di euro. Sorte simile per la centrale in costruzione a Hinkley Point, in Gran Bretagna: un progetto da oltre 33 miliardi di euro che avrebbe dovuto avviare la produzione di energia elettrica nel 2023, scadenza che non verrà rispettata; una nuova possibile tempistica non è stata resa nota.
In questo caso, la notizia è ancora più critica, visto che ci sono altri due progetti di società concorrenti in Gran Bretagna che, a questo punto, rischiano di essere pronti prima di Hinkley Point. Edf è arrivata a perdere oltre il 4% nella seduta di giovedì a Parigi, limitando poi la flessione al 2,24% in chiusura delle contrattazioni, contro il guadagno del 2,17% segnato dal Cac 40.