Per tutti gli isotopi! L’energia nucleare di Flamanville costerà più dell’eolico
Greenpeace segnala che, con gli ultimi rincari, l’energia prodotta nell’impianto francese costerà 100 euro al megawattora contro gli 82 dell’eolico. E Areva ha fatto sapere che il reattore finlandese di Olkiluoto, in costruzione dal 2005, avrà un costo finale di 8 miliardi
Non c’è pace per l’Epr, la tecnologia alla base del nucleare di terza generazione. L’amministratore delegato di Areva, Luc Oursel, ha reso noto la settimana scorsa che il reattore finlandese di Olkiluoto, in costruzione dal 2005, costerà circa 8 miliardi di euro, con un ulteriore aggravio di costi rispetto ai 6,4 miliardi di euro dell’ultima previsione. Inizialmente la costruzione del reattore, progettato per resistere a terremoti e altri shock come lo schianto di un aereo di linea commerciale, era stimata in 3 miliardi di euro e l'entrata in servizio era prevista per maggio 2006.
E non c’è pace nemmeno per Flamanville, la centrale nucleare francese la cui accensione è prevista nel 2015, e dalla cui costruzione Enel è uscita di recente: sono in molti a credere che i nuovi reattori pressurizzati stiano costando un fiume di denaro, sempre più imponente man mano che i tempi si allungano e i benefici si fanno più incerti.
Per Greenpeace l’energia nucleare che verrà qui prodotta sarà più cara di quella generata dalle centrali eoliche. L’organizzazione stima infatti un costo di produzione dell’Epr di 100 euro contro 82 per MWh per l'energia eolica onshore (feed-in tariff).
Una cifra ben diversa da quella prevista nei primi mesi del 2012 dalla Corte dei conti francese, che aveva stimato un costo di erogato (futuro) di Flamanville tra 70 e 90 euro per MWh. Questa ipotesi, tuttavia, si basava su un esborso per la costruzione di 6 miliardi di euro, che comprendeva anche ingegneria e smantellamento, nell’ipotesi di 60 anni di funzionamento. Per non parlare della stima precedente del 2008, citato dalla Corte dei conti, che prevedeva - secondo quanto sostenuto da Edf - un costo totale di 55 euro a MWh, sulla base di un costo di costruzione di 4 miliardi di euro.
Nonostante tutto, il numero uno Oursel continua a professare ottimismo sulla possibilità di vendere almeno 10 centrali Epr entro il 2016 in giro per il mondo. Dopo i due altri reattori dello stesso tipo in costruzione a Taishan, in Cina, per la Cina Guangdong Nuclear Power Holding Corp., sono previste altre commesse in Gran Bretagna, Cina e India, dove Areva è l’unica a presentarsi per questo tipo di tecnologia.
In più sono attesi i tender in Polonia, Arabia Saudita, Sud Africa, Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia; tuttavia, i tempi sono molto dilatati. Per fare un esempio, nella Repubblica ceca è in corso la gara per due reattori a Temelin. La pre-qualifica dei fornitori è stata completata nella primavera del 2010, ma la compagnia elettrica nazionale Cez ha dichiarato che sceglierà il proprio fornitore entro la fine del 2013. Dopo di che, se non ci sarà nessun intoppo la procedura richiederà almeno quattro anni.