Tirreno power, appello del Governo al senso di responsabilità
Dopo il sequestro di due gruppi, incontro al Mise sul futuro della centrale a carbone
È il momento in cui tutti devo dare prova di massimo senso di responsabilità, perché la situazione è complessa e il tempo stringe. È quasi un appello quello che il Governo lancia a istituzioni e organizzazioni sindacali convocati al Ministero dello Sviluppo Economico per affrontare la vertenza legata alla Tirreno Power, la centrale a carbone di Vado Ligure (Savona), cui la magistratura l'11 marzo scorso ha messo sotto sequestro due gruppi.
Del presente e del futuro dell'impianto vadese (che impiega, tra addetti diretti ed indotto, oltre cinquecento persone) si è discusso al Mise, nel corso di una riunione presieduta dal Vice Ministro Claudio De Vincenti e che ha visto la partecipazione dell'Assessore all'Industria della Regione Liguria Renzo Guccinelli, dei sindaci della zona, dei sindacati nazionali e territoriali.
Nel contesto del richiamo al senso di responsabilità generale, il Vice Ministro si è rivolto anche all'azienda: “Il primo passo - ha detto - spetta comunque a Tirreno Power, che deve chiarire le proprie intenzioni presentando al più presto un piano industriale credibile, sul quale si possa aprire un confronto serio ed approfondito”. L'auspicio generale è che, in presenza di un progetto forte e sostenibile di ambientalizzazione dell'impianto, si possa procedere ad una riattivazione della centrale compatibile col percorso individuato.
Per questo l'esecutivo punta ad una rapida convocazione di un Tavolo tra le parti.