Alimentazione. L’etichetta a semaforo boccia quasi tutto il Made in Italy
L’Etichetta a semaforo indica con i bollini rosso, giallo o verde il contenuto di nutrienti critici per la salute come grassi, sali e zuccheri. Bocciati formaggio grana e prosciutto
L’Italia si schiera contro l’etichettatura nutrizionale a semaforo sugli alimenti introdotta da alcuni paesi come la Francia e la Gran Bretagna, nei quali il semaforo rosso è stato dato ad esempio al Parmigiano Reggiano e al Prosciutto di Parma.
“L’Europa boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che la stessa Unione Europea dovrebbe invece tutelare e valorizzare”, rileva il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo all’incontro “L’etichetta alimentare corretta che informa senza fuorviare” organizzato da Paolo De Castro ed Elisabetta Gardini, con il sostegno del Gruppo Socialisti e Democratici europei (S&D) e del Partito popolare europeo (EPP) del Parlamento europeo, dalla Coldiretti, dall’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare e da Federalimentare.
L’Etichetta a semaforo inglese indica con i bollini rosso, giallo o verde il contenuto di nutrienti critici per la salute come grassi, sali e zuccheri, ma non basandosi sulle quantità effettivamente consumate, bensì solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze, porta a conclusioni fuorvianti come il ‘Nutri-score’ francese, che invece classifica gli alimenti con cinque colori secondo il loro contenuto di ingredienti considerati “cattivi”’ (grassi, zuccheri) ma anche buoni” (fibre, frutta, verdura).
“L’Unione Europea deve intervenire per impedire un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto, che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel denunciare “le distorsioni provocate dal sistema di informazione visiva che fino a ora è stato adottato con formule diverse in Gran Bretagna e Francia. Per l’Italia ad essere bocciati dal semaforo rosso inglese ci sono tra gli altri – ha sottolineato Moncalvo – le prime tre specialità Dop Made in Italy più vendute in Italia e all’estero come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma, ma si arriva addirittura a colpire anche l’extravergine di oliva, considerato il simbolo della dieta mediterranea.
“Con l’inganno dell’etichetta a semaforo – ha continuato Moncalvo – si rischia di sostenere, attraverso un approccio semplicistico, modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo, non solo la salute dei cittadini italiani ed europei, ma anche un sistema produttivo di qualità che si è affermato pure grazie ai riconoscimenti dell’Unione Europea”.
In gioco per l’Italia – ha precisato – c’è la leadership in Europa nelle produzioni di qualità, con 293 riconoscimenti di prodotti a denominazione (Dop/Igp). Rischia però di essere messo all’indice solo nelle produzioni a denominazione di origine (Dop) – ha precisato Moncalvo – un sistema di eccellenza del Made in Italy, che genera un volume di affari al consumo di 14,8 miliardi di euro, con 70 mila operatori, ma il conto è in realtà ben più salato e riguarda interi settori chiave che vanno dai salumi ai formaggi fino all’olio di oliva”.