Anche i parchi ora potranno ricevere il 5 per mille
Approvato emendamento alla Commissione Bilancio del Senato, che include anche gli enti gestori di aree protette
La Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento al decreto fiscale che include gli enti gestori delle aree protette tra i soggetti che i contribuenti possono indicare quali beneficiari del 5 per mille dell'Irpef.
Lo rende noto il senatore del Pd Massimo Caleo, vicepresidente della Commissione Ambiente.
"È una bellissima notizia: in questo modo - afferma - i parchi potranno avere ulteriori risorse per salvaguardare l'ambiente e la biodiversità e fare sviluppo sostenibile. I cittadini avranno un'opzione in più per agire in favore dell'ambiente".
Un appello perché venga approvata rapidamente la riforma della legge 394/91 sui parchi, che attende solo il voto finale del Senato, è stato firmato da 158 amministratori di parchi e politici di enti locali. I firmatari sono 54 tra Presidenti, Vicepresidenti e Commissari di parco, 5 Presidenti di Comunità del parco, 84 Sindaci, 10 Consiglieri di Federparchi, 11 Consiglieri di Ente Parco, 6 Amministratori comunali, 1 Consigliere provinciale, 1 Consigliere regionale e 1 Assessore regionale. "Il lunghissimo lavoro che ha interessato l'aggiornamento della Legge sui parchi è giunto molto vicino alla conclusione - si legge nell'appello -. L'impianto della legge, costruito al Senato e ritoccato dalla Camera, migliora enormemente il testo vigente e ne aggiorna molti dei contenuti". "Voci di corridoio - prosegue l'appello - riportano che il provvedimento non sarebbe ancora licenziato dalla commissione competente e assegnato all'aula, perché il Ministero dello Sviluppo Economico non condivide che nel testo sia riportato il divieto di effettuare nuove ricerche ed estrazioni di idrocarburi all'interno dei parchi. Sembra impossibile che questo sia vero! Non possiamo credere che il governo di una democrazia occidentale possa pensare che sia possibile ricercare ed estrarre petrolio all'interno dei parchi!". Per questo, concludono i firmatari, "facciamo appello al governo perché venga velocemente rimosso ogni ostacolo all'approvazione definitiva della riforma" e "sollecitiamo il Senato perché concluda l'ottimo lavoro fatto dal Parlamento italiano in questi anni".