Discarica Italia: il riciclo si ferma al 33% – Il rapporto
Dallo studio annuale promosso da Fise Unire e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile emerge che la metà dei nostri rifiuti (il 49%) non viene recuperato. E in Sicilia la percentuale arriva al 93%
In Italia solo un terzo dei rifiuti urbani (il 33%) viene recuperato, rispetto a una media europea del 42%. Dopo di noi vengono solo il Portogallo (19%) e la Grecia (18%). E la metà circa delle nostre immondizie (49%) finisce ancora in discarica. Sono alcuni degli scoraggianti dati riportate nello studio annuale “L’Italia del riciclo”.
Il rapporto è promosso da Fise Unire, l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del recupero rifiuti, e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ed è stato illustrato questa settimana a Roma.
Dal report emerge che ben 15 milioni di tonnellate ogni anno finiscono in discarica, mentre in Europa viene mediamente conferito con questo metodo altamente inquinante solo il 30% dei rifiuti. Nel Mezzogiorno la situazione è ancora più negativa, con quasi tutte le regioni che superano ampiamente il 60%, fino alla percentuale scandalosa del 93% registrata in Sicilia.
I dati sono sostanzialmente in linea con le indicazioni fornite dall’Ispra, che confermano il primato della discarica.
Secondo gli esperti, recuperiamo sotto forma di materia solo il 20% dei rifiuti, escluso il compostaggio, contro una media europea del 26%. Anche il compostaggio e il recupero energetico si mantengono sotto la media del vecchio continente, rispettivamente al 13% (in Europa al 16%) e al 18% (29% Ue). In questo scenario critico, nel 2011 l’industria italiana del riciclo degli imballaggi si è mantenuta su buoni livelli sia per quantitativi, pari a 7,5 milioni di tonnellate (+2% sul 2010, quando erano 7.346), sia per tasso di riciclo, stabile al 64%: crescono carta (+3%), plastica (+4%) e vetro (+7%), in calo acciaio (-1%), alluminio (-13%) e legno (-5%).
La filiera della carta, dunque, ha visto aumentare del 3% le quantità di rifiuti d’imballaggio avviate a recupero, a fronte di un incremento dell’immesso al consumo del 2,3%, ottenendo così un risultato di riciclo nel 2011 dell’80%. Un punto percentuale in più rispetto al 2010.
“L’Italia ha una gestione poco virtuosa dei suoi rifiuti, con un’altissima percentuale di ricorso alla discarica e una bassa percentuale di riciclo effettivo. Uno dei motivi principali di questa situazione – commenta Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – è la bassa tassazione sullo smaltimento in discarica: 15 euro a tonnellata nel nostro paese, contro i 40 in Germania”.
L’intero rapporto è scaricabile dai siti:
www.associazione-unire.org e www.fondazionesvilupposostenibile.org