Calano gli investimenti nelle rinnovabili: -11% nel mondo, -50% in Italia
Secondo lo studio di Bloomberg new energy finance, lo scorso anno l’industria dell’energia verde ha stanziato 268,7 miliardi di dollari, contro il record di 302 miliardi del 2010. Per il nostro paese è prevista una flessione del 51% a 14,7 miliardi di dollari
Nel 2012 gli investimenti nelle energie rinnovabili nel mondo sono diminuiti dell'11% a causa del taglio degli incentivi deciso praticamente da tutti i Paesi più sviluppati. È quanto riferisce Bloomberg New Energy Finance, che registra per l'Italia una flessione del 51%, a 14,7 miliardi di dollari.
Secondo lo studio, lo scorso anno l'industria dell'energia verde ha stanziato 268,7 miliardi di dollari (poco più di 200 miliardi di euro), contro il record di 302 miliardi del 2011.
Malgrado il calo, il dato del 2012 è comunque il secondo della storia e vale cinque volte quello registrato nel 2004.
“Sapevamo - ha commentato il dirigente del Bnef Michel Liebreich - che il 2012 sarebbe stato al di sotto del livello del 2011, ma le voci sulla morte degli investimenti nell'energia pulita sono state comunque fortemente esagerate”.
Secondo Liebreich, infatti, “l'aspetto più sorprendente è che il declino non sia stato ancora più forte, viste le turbolenze alle quali le energie rinnovabili sono state sottoposte nel 2012, a causa delle incertezze sulle politiche di sostegno, la crisi in corso in Europa e il continuo calo dei costi delle tecnologie”.
Guardando ai singoli Paesi, lo studio sottolinea la buona tenuta del mercato cinese (+20%), il primo del mondo davanti agli Usa (-32%) e al Giappone, ma anche l'incredibile scatto del Sudafrica, passato a 5,5 miliardi di dollari da poche decine di milioni del 2011. In forte calo sono invece, oltre all'Italia, l'India (-44%), che ha sofferto del colpo di freno all'eolico e al solare da parte delle autorità locali e la Spagna (-68%), strangolata dalle politiche di austerity. Meno vistosi, ma sempre con il segno meno, gli andamenti di Francia (-35), Regno Unito (-17%) e della locomotiva Germania (-27%).
A fare la parte del leone, comunque, è sempre il solare, con 142,5 miliardi di dollari, seguito dall'eolico con 78,3.