Taglia-bollette, nuovi cambiamenti alla Camera per scambio sul posto, scaglioni incentivi e autoconsumo
I nuovi emendamenti apportati dalla Camera porteranno a un nuovo passaggio al Senato, e (forse) al via libero definitivo
Nuove variazioni sono state apportate dalle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera al Ddl di conversione del Decreto competitività 91/2014 che accoglie i provvedimenti taglia-bollette e il famigerato Spalma-incentivi. Gli emendamenti riguardano diversi punti sostanziali. I cambiamenti, che andranno in aula per essere approvati, ricorrendo con tutta probabilità allo strumento della “fiducia”, porteranno poi ad un nuovo passaggio al Senato e (forse) al via libera definitivo.
Scambio sul posto fino a 500 kW - È stato approvato l'emendamento presentato dal presidente della Commissione Ambiente Ermete Realacci che prevede l’innalzamento dello scambio sul posto fino a 500 kW per gli impianti rinnovabili che entrano in esercizio a decorrere dal primo gennaio 2015.
Spalma-incentivi, nuovi scaglioni - Per quanto riguarda lo “Spalma-incentivi” si registra un nuovo ritocco alla riduzione modulata per scaglioni di potenza: aumenta dal 5 al 6% per le taglie di impianto da 200 a 500 kW, scende dal 9% al 8% per gli impianti sopra ai 900 kW, rimane invariata al 7% per gli impianti compresi tra 500 e 900 kW.
Autoconsumo, no oneri sotto 20 kW - Per gli impianti a fonti rinnovabili di potenza inferiore o uguale a 20 kW, compresi quelli già in esercizio al primo gennaio 2015, non si pagheranno gli oneri di sistema sull'energia autoconsumata previsti dall'articolo 24, (che è fortemente osteggiato anche da Confindustria ndr), del decreto in conversione.
Variazione catastale oltre 7 kW - Altra novità positiva per il fotovoltaico è un intervento sulla questione del valore catastale degli immobili serviti dagli impianti: con un emendamento si dispone che “la variazione della rendita catastale dell'immobile che ospita impianti fotovoltaici è obbligatoria solo se la potenza dell'impianto è maggiore di 7 kW e il valore dell'impianto incrementa di oltre il 40 per cento la rendita catastale”.