Eco-mobilità. Camelina batte colza come biodiesel
Presentato uno studio del Cnr a Milano. Gli esperti: già alcuni aerei hanno volato con l’olio di camelina
La colza non è più una coltura sostenibile, se non sostenuta da incentivi. Possibili alternative da impiegare per la produzione di biocarburanti e farine animali sono la camelina sativa, il lino e la canapa. È questa la conclusione dello studio condotto in Lombardia e presentato da Remo Reggiano, dell’Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Cnr, al convegno milanese “La scienza è in tavola”.
“La camelina, che è una pianta crucifera, è più interessante della colza in quanto ha un ciclo molto breve, di 80-120 giorni, il che la rende adatta anche a una seconda coltura e richiede minime quantità di fertilizzanti, pesticidi e acqua – sostiene Reggiano. – Già alcuni aerei hanno volato con l’olio di camelina. Anche la farina chei se ne ricava ha una digeribilità simile a quella della colza”. “Il lino e la canapa, invece, presentano vantaggi soprattutto per la varietà di prodotti accessori che si possono ricavare e potrebbero migliorarne la sostenibilità – conclude l’esperto. – Le farine ottenute da queste piante, infine, possono essere usate anche nella formulazione di mangimi simili a quella della colza”.
Lo studio rientra nell’ambito del progetto 2 finanziato tramite l’accordo quadro tra la regione Lombardia e il Cnr. “A luglio scorso – aggiunge Armando De Crinito, direttore della funzione specialistica Università e ricerca della presidenza della regione – abbiamo sottoscritto un altro accordo con il Cnr e presto apriremo un bando per i suoi istituti di ricerca. Per l’Expo, invece, stiamo pensando di realizzare un padiglione della ricerca, richiamando anche le grosse realtà mondiali”.