Eco-mobilità: l’Italia può ridurre la CO2 dei trasporti del 26%. Con la green economy
Presentata a Roma la ricerca “Verso un piano nazionale di riduzione della CO2 dei trasporti”. La mobilità determina il 33% dei consumi finali di energia nel paese
I trasporti sono il settore con il primato nazionale nelle emissioni annuali di gas serra. Determinano il 33% dei consumi finali di energia e rappresentano la seconda voce di spesa al consumo delle famiglie italiane. Non per niente, l’Italia è il fanalino di coda dell’Unione europea negli indicatori di mobilità sostenibile: oltre ad essere il primo paese – se escludiamo il Lussemburgo – per numero di autoveicoli privati per numero di abitanti, è anche quello con le percentuali di trasporto merci su ferrovia più basse, con la minore incidenza di mezzi pubblici in città e una mobilità ciclo pedonale sotto la media europea.
Ma questo trend può essere invertito nei prossimi anni grazie alla green economy. In particolare, secondo la ricerca “Verso un piano nazionale di riduzione della CO2 dei trasporti”, presentata a Roma, l’Italia può tagliare i gas serra dei trasporti del 26% con una svolta economica verde. Nel paese esiste infatti un tessuto industriale all’avanguardia nel settore della produzione dei mezzi di trasporto, delle infrastrutture e dei servizi ad alta tecnologia di supporto alla mobilità.
Lo studio è stato realizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile in partenariato con il ministero dell’Ambiente.
Clini: possiamo essere leader della mobilità verde - “L’Italia è il secondo paese manifatturiero europeo – ha detto il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini – e possiede leader internazionali nei settori chiave della mobilità sostenibile, oltre ad offrire esempi di innovazione green, come i biocombustibili di seconda e terza generazione o le applicazioni informatiche per le smart city. Una transizione verso una mobilità a basse emissioni di carbonio, gestita con intelligenza, può rappresentare un miglioramento ambientale e delle condizioni di vita dei cittadini, e un’opportunità strategica per l’economia italiana”.
La ricerca formula in particolare una proposta di eco-mobilità con obiettivi concretamente realizzabili al 2020 e al 2030. Valutando le opportunità offerte dallo sviluppo della green economy made in Italy, secondo il piano sarebbe realisticamente possibile raggiungere una riduzione del 26% delle emissioni di CO2 al 2030 rispetto ai valori attuali.
“La nostra ricerca – spiega Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – documenta che più del 70% delle emissioni di CO2 prodotte dal settore trasporti si riferisce a spostamenti per distanze inferiori ai 50 chilometri, relativi quindi a una dimensione urbana. È lì che si può agire ottenendo il miglior rapporto tra costi e benefici e sfruttare al meglio il potenziale di riduzione dei gas serra per ogni euro investito”.
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