Fine del giro del mondo per Solar Impulse: danni irreversibili alle batterie
Il problema era sopraggiunto durante il primo giorno della traversata del Pacifico dalla città giapponese di Nagoya alle isole Hawaii. Si riparte ad aprile 2016
Stop alla missione del Solar Impulse 2, l'aereo che sta compiendo il giro del mondo con l'energia del sole. “Danni irreversibili” alle batterie, subiti nell'ultimo volo di cinque giorni dal Giappone alle Hawaii, hanno costretto il team a rimandare le prossime tappe fino all'aprile 2016. Partito nel marzo scorso da Abu Dhabi, il velivolo sarebbe dovuto rientrare negli Emirati Arabi entro agosto per sfruttare l'irraggiamento solare delle giornate estive, cosa ora resa impossibile dai tempi di riparazione.
Riparazione per alcuni mesi - Il problema, si legge in una nota degli organizzatori, è sopraggiunto durante il primo giorno della traversata del Pacifico dalla città giapponese di Nagoya alle isole Hawaii, quando i sensori avevano rilevato un surriscaldamento delle batterie. La sostituzione, e i necessari test successivi, richiederanno "alcuni mesi". Nei giorni scorsi il team aveva parlato di tempi di riparazione di "almeno 2-3 settimane", che avevano già lasciato ipotizzare lo stop dell'impresa fino alla prossima bella stagione. L'accorciarsi delle giornate, infatti, rende insufficiente l'irraggiamento solare di cui il velivolo ha bisogno.
Nuovo decollo nel 2016 - L'aereo monoposto progettato dal Politecnico di Losanna, che vede alternarsi alla guida i piloti svizzeri André Borschberg e Bertrand Piccard, era partito da Abu Dhabi in marzo e aveva fatto tappa in Oman, India, Birmania, Cina e Giappone per poi arrivare, il 3 luglio scorso, alle Hawaii. La seconda tranche della missione volta a sensibilizzare l'opinione pubblica sulle energie rinnovabili, ora rimandata al 2016, prevede di raggiungere Phoenix, fare altre due tappe in Usa, sorvolare l'Atlantico alla volta del Mediterraneo e rientrare negli Emirati Arabi Uniti.