Idee scomode. Appello pro-ogm di scienziati e Associazione Coscioni
Gli esperti sono contro le sanzioni decise dall’Italia per chi semina varietà approvate dall’Europa
Dopo le polemiche per la richiesta fatta al Governo dalla presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, affinché introduca norme sanzionatorie che impediscano effettivamente le coltivazioni ogm, oggi consentite, scende in campo l'associazione Luca Coscioni e sei tra i massimi esperti nazionali e internazionali di biotecnologie, che si rivolgono alle istituzioni per evidenziare che "la stragrande maggioranza della comunità scientifica italiana ha redatto documenti e sostenuto in tutte le sedi la validità della tecnologia degli ogm come motore per la tutela dell'ambiente, come sistema per aumentare la sicurezza alimentare per i nostri concittadini, per preservare la biodiversità agricola e per dare un futuro alle giovani generazioni".
"Lo scorso anno l'undici per cento di tutte le coltivazioni mondiali è derivato da piante ingegnerizzate e queste percentuali sono destinate a crescere ancora negli anni a venire", scrivono gli scienziati che hanno risposto all'appello lanciato dall'Associazione Luca Coscioni dal titolo "Ogm: conoscere per legiferare", redatto da Franco Scaramuzzi, presidente Accademia dei Georgofili; Giorgio Cantelli Forti, presidente Accademia Agraria di Bologna; Felice Cervone, presidente Fisv; Vincenzo Gerbi, presidente Aissa; Michele Stanca, presidente Unasa; Fabio Veronesi, presidente Siga; e inviato a tutti i presidenti di Regione e ai ministeri competenti.
Gli scienziati sottolineano che, dopo le norme europee sulle sementi autorizzate, "l'approvazione di un ordine del giorno da parte della Conferenza dei Presidenti dei Consigli Regionali del 13 dicembre 2013 che esorta Enti territoriali e, presumibilmente, il Parlamento all'adozione di misure penali contro chi dovesse seminare in Italia anche nel 2014, come già avvenuto nel 2010 e nel 2013, piante geneticamente ingegnerizzate, i cosiddetti ogm, potrebbe danneggiare fortemente lo sviluppo economico e scientifico del nostro Paese".