Ogm: nuova semina in Friuli. Contrario il 76% degli italiani
La task force “Liberi da ogm” chiede al governo di attuare la clausola di salvaguardia già applicata da otto paesi Ue. De Girolamo (Politiche agricole) condanna il blitz biotech
“La non definitiva risoluzione della vicenda ogm va avanti ormai da troppo tempo e questa deve essere l’occasione per chiudere definitivamente una questione sulla quale cittadini, agricoltori, rappresentanze economiche e sociali, regioni e il parlamento si sono espressi già tantissime volte”. Lo afferma Stefano Masini, coordinatore della task force “Liberi da ogm” e responsabile ambiente della Coldiretti.
Una situazione che lascia spazio a provocazioni, come quella adottata in Friuli, con la semina di mais geneticamente modificato che il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, ha subito chiarito essere illegale. Un intervento a tutela della produzione agricola nazionale e degli interessi dei cittadini italiani che in stragrande maggioranza – il 76% secondo il più recente sondaggio di Ipr marketing – si oppongono alle coltivazioni geneticamente modificate. Posizione peraltro condivisa anche dal ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando.
Rischio omologazione – Gli ogm in agricoltura – sostiene la Coldiretti – non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del made in Italy. In Europa sono rimasti solo cinque paesi (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) a coltivare ogm, con 129mila ettari di mais transgenico piantati nel 2012, una percentuale irrisoria della superficie agricola comunitaria: lo 0,001%.
La clausola di salvaguardia – Bastano questi dati, secondo i detrattori, per spiegare le ragioni della richiesta al governo di esercitare la clausola di salvaguardia, già attuata da otto paesi Ue, che vieterebbe la messa a coltura di piante biotech. La richiesta è stata formulata dalla task force “Liberi da ogm” ed è condivisa, tra gli altri, da numerosi parlamentari del Pd (Susanna Cenni, Massimo Fiorio, Nicodemo Oliverio, Luca Sani, Giorgio Zanin, Alessandra Terrosi, Colomba Mongiello, Veronica Tentori, Filippo Fossati e Alessandra Moretti).
Si tratta, chiedono infine i deputati, “anche di mettere in sicurezza l’area oggetto di semina avvenuta nei giorni scorsi con un atto irresponsabile e illegittimo”. La task force ha manifestato nelle scorse ore di fronte al palazzo di Montecitorio, prima di depositare una risoluzione alla commissione Agricoltura della Camera.