Ogm stop, l’Italia vieta con decreto la coltivazione del mais Monsanto
“Ha un impatto negativo sulla biodiversità”, spiega il ministro per le Politiche agricole Nunzia De Girolamo, che ha siglato il divieto con i colleghi Lorenzin (Salute) e Orlando (Ambiente). Ribadita la legittimità delle “misure di coesistenza”
Il ministro delle Politiche agricole e alimentari, Nunzia De Girolamo, ha firmato, con i ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell’Ambiente, Andrea Orlando, il decreto interministeriale che vieta in modo esclusivo la coltivazione di mais geneticamente modificato Mon810 sul territorio italiano. Lo annuncia De Girolamo in una nota.
Il divieto di coltivazione del mais Monsanto è motivato “dalla preoccupazione sollevata da uno studio del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura – si legge in una nota – consolidata da un recentissimo approfondimento tecnico scientifico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ne evidenzia l’impatto negativo sulla biodiversità, non escludendo rischi su organismi acquatici, peraltro già evidenziati da un parere dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare reso nel dicembre 2011”.
“Con i ministri Lorenzin e Orlando avevamo preso un impegno preciso sugli ogm – commenta De Girolamo – considerate anche le posizioni unitarie del parlamento e delle regioni. Con il decreto vietiamo la sola coltivazione del mais Mon810 in Italia, colmando un vuoto normativo dovuto alle recenti sentenze della Corte di giustizia europea”. “Tutelare le nostre specificità non è una battaglia di retroguardia, tutt’altro. La biodiversità è la grande infrastruttura economica del nostro paese”, le fa eco il collega Orlando.
La coesistenza – Le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea, cui l’Italia si conforma, ribadiscono la legittimità di misure di coesistenza che salvaguardino le colture tradizionali e biologiche, e che dovranno essere adottate dalle regioni conformemente alla sentenza della Corte costituzionale. In questo modo, spiega la nota, si andrà a delineare un “quadro di una organica e condivisa disciplina statale che definirà principi comuni al fine di garantire il rispetto della libera concorrenza e della libertà di iniziativa economica, a parità di condizioni sull’intero territorio nazionale”.
Coldiretti: scelta del governo sostenuta da otto italiani su dieci – La decisione del governo ha il sostegno di quasi otto italiani su dieci (76%) che si dicono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati in agricoltura, con un aumento del 14% nel 2013 rispetto al 2012. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dell’ultimo sondaggio Ipr marketing in riferimento all’approvazione in consiglio dei ministri del decreto che stoppa il mais Mon810.
“Gli ogm in agricoltura – sostiene il presidente dei coltivatori, Sergio Marini – non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del made in Italy”.