Mobilità futura, il Governo è neutrale ma benedice il no all’auto elettrica di Eni e FCA
Un accordo che punta su van sharing, metano e recupero di CO2 è stato siglato da Gentiloni, Marchionne e Descalzi. Ma Starace (Enel) non ci sta
Il Governo benedice l’idea di futuro dell’auto sostenibile portato avanti da Eni e FCA che puntano su car sharing, metano e tecnologie di cattura della CO2 per produrre altro carburante. Un accordo in questo senso è stato siglato dalle parti a Palazzo Chigi che ha scelto di rimanere tecnologicamente neutrale. Una sfida "ambiziosa", la definisce Gentiloni che, insieme a Claudio Descalzi e Sergio Marchionne, parla di obiettivi per l'uscita dal carbone e dalla dipendenza dai fossili.
La "ricetta", annunciata dal ceo di Eni, Claudio Descalzi, e dall'ad di Fca, Sergio Marchionne, muove da una partnership già molto forte che ha consentito la nascita, nel 2013, del programma di car sharing di Eni, Enjoy. Quest'ultimo sarà quindi rafforzato con il lancio, dall'inizio del 2018, di un nuovo servizio di van-sharing "Enjoy-cargo", che fa perno sui furgoni Fiat Doblò (con il 20% della flotta alimentata a metano): il primo caso al mondo di sharing, chiariscono i due gruppi, dedicato al trasporto delle merci senza vincolo di punti di prelievo e di consegna del mezzo. Dall'altro lato, Eni e Fca collaboreranno per sperimentare e promuovere combustibili e tecnologie innovativi nella mobilità sostenibile, anche qui facendo tesoro di quanto realizzato finora, dal momento che le due aziende già lavorano su sperimentazioni congiunte sia su una nuova benzina con il 20% di carburanti alternativi (15% di metanolo e 5% di bioetanolo) sia sul green diesel.
Marchionne ricorda come l'Italia sia "un modello da seguire, oltre che un esempio quasi unico in Europa. In altri Paesi, stiamo vedendo favorire l'introduzione di alcune tecnologie (ovvero l’elettrico, ndr) a scapito di altre, senza tenere in considerazione l'impatto ambientale complessivo né la reale efficacia degli investimenti richiesti. Al contrario, il Governo italiano ha fissato obiettivi ambiziosi nella propria Strategia Energetica Nazionale, ma lasciando la libertà di raggiungerli". Soddisfatto della collaborazione anche Descalzi: l'alleanza tra Eni ed Fca "fa leva sulle competenze specifiche e il know-how di entrambe le società lungo tutta la catena, che parte dalla realizzazione di motori efficienti, passando alla formulazione di carburanti innovativi fino alla riduzione delle emissioni e al riutilizzo della CO2 emessa a valle. Ci impegniamo qui, oggi, a continuare la ricerca delle migliori soluzioni e a testarle insieme, per dare spazio all'uso del gas nei trasporti ed ai combustibili alternativi con l'obiettivo di traguardare importanti riduzioni in termini di emissioni".
Al Governo italiano - dice ancora Marchionne - va riconosciuto "un approccio tecnologico e non ideologico nella gara per le tecnologie pulite, altrimenti c'è il rischio di puntare sul cavallo sbagliato. E proprio sulle scommesse azzardate è intervenuto da Londra, dove presentava il suo piano industriale l’ad di Enel Francesco Starace che da tempo scommette sull’auto elettrica (o meglio sulle colonnine di ricarica).
L'amministratore delegato della società elettrica ha parlato di “boutade” rispondendo alle dichiarazioni sull'auto elettrica rilasciate qualche tempo fa da Marchionne, secondo il quale “forzare l'introduzione dell'elettrico senza prima risolvere il problema di come produrre l'energia da fonti pulite rappresenta una minaccia per il pianeta”. Infatti, se così non fosse, ha proseguito il numero uno di Enel, i grandi gruppi automobilistici che stanno puntando sull'auto elettrica “sarebbero tutti stupidi e cercherebbero di minacciare il pianeta? Io non credo”. Starace ha poi proseguito: “Noi come Enel aspettiamo, siano pronti, il nostro lavoro non è fare le auto, ma realizzare le reti; vogliamo essere pronti per quando i turisti chiederanno dove possono ricaricare la loro auto elettrica. Il nostro scopo è fornire le infrastrutture” a questo settore.