Pronto all’apertura il tecno-rifugio sotto la vetta del Monte Bianco
Dopo vari rinvii a breve aprirà i battenti agli alpinisti il nuovo Gouter, un modello di sostenibilità ambientale con pannelli solari e fotovoltaici a quasi quattromila metri di quota. Qui anche l’isolamento è green
Assomiglia a un’astronave, atterrata su uno sperone di roccia e ghiaccio sotto la vetta del Monte Bianco, e si appresta a diventare il nuovo, ultramoderno, sostenibile punto di partenza per le ascensioni lungo la via “normale” ai 4.810 metri della cima. Il rinnovato rifugio del Gouter, sul versante francese del massiccio, è pronto ad accogliere gli alpinisti.
A dire il vero, già da parecchi mesi la struttura è stata completata, ma alcuni problemi tecnici all’impianto termico a energia solare e i soliti intoppi burocratici ne hanno ritardato l’apertura. Nei giorni scorsi è arrivata l’autorizzazione di sicurezza, a breve toccherà a quella del sindaco e poi mancheranno solo gli ultimi dettagli prima di spalancare le porte agli scalatori che da tutto il mondo arrivano lassù per raggiungere il tetto delle Alpi. La data prevista è compresa tra il 20 giugno e il 5 luglio.
Sicurezza e riduzione dell’impatto – Il nuovo rifugio del Gouter – sorta di albergo a tre stelle sull’omonima Aiguille, a 3.836 metri di altitudine – è un modello di sostenibilità ambientale. Per realizzarlo architetti, ingegneri, esperti di energie alternative si sono messi attorno a un tavolo e hanno elaborato un progetto che condivide riduzione dell’impatto e massima sicurezza.
Pannelli solari e fotovoltaici coprono il 20% del fabbisogno elettrico e l’80% di quello termico. Per la costruzione, inoltre, sono stati utilizzati materiali innovativi, tra cui pannelli in fibra per l’isolamento e tripli vetri. Riguardo ai rifiuti, si sono adottate tecnologie sviluppate per la marina che permettono il recupero delle acque reflue.
L’edificio, il più alto della Francia, è stato costruito in sostituzione del vecchio rifugio risalente al 1960. I posti letto disponibili sono cento.