Tre milioni di euro per l’idrogeno a Porto Marghera. Al via tre nuovi progetti
La giunta regionale del Veneto ha dato l’ok. Stoccaggio, nanotecnologie e sensori innovativi al centro dello sviluppo
Nuove iniziative per sviluppare il distretto dell’idrogeno di Porto Marghera (Venezia): 3,2 i milioni di euro impegnati complessivamente. A dare il via libera ai progetti la giunta regionale del Veneto che, su iniziativa dell’assessore Renato Chisso, ha approvato lo schema di convenzione con Veneto Nanotech per realizzare tre ulteriori iniziative nell’ambito del distretto e della ricerca innovativa: “Sviluppo sistemi stoccaggio di idrogeno in bombola”, “Sviluppo sistemi di stoccaggio per adsorbimento a stato solido” e “Sviluppo sensori per idrogeno”.
Per i tre progetti sono stati impegnati 3,2 milioni di euro e altri 440mila euro sono stati stanziati a favore di Veneto Innovazione, per cui è stata fissata anche una riserva di fondi per lo sviluppo di un progetto pilota sulla normativa.
“Il distretto dell’idrogeno e le attività connesse sono strategiche nel necessario passaggio a un’economia basata sulle fonti rinnovabili – ha ricordato l’assessore alla Legge speciale per Venezia, Renato Chisso – per accompagnare la quale è nato il distretto dell’idrogeno sulla base di una scelta condivisa tra regione e ministero dell’Ambiente. Grazie all’accordo sottoscritto nel 2005, e alle successive proroghe e ampliamenti con i quali è stata data la possibilità di proseguire con le attività fino al 2015, Veneto Nanotech ha proposto una progettualità articolata su tre linee d’intervento, della durata di 24 mesi, dal costo complessivo di circa 4 milioni di euro”.
Veneto Nanotech è l’unico distretto tecnologico italiano nel settore delle nanotecnologie e la società è un organismo di ricerca costituito nella forma dell’impresa pubblica. La regione gli ha riconosciuto un sostegno pari all’80% dei costi di progetto.