La battaglia del glifosato. Stallo Ue sul rinnovo dell’autorizzazione
Contro il diserbante ci sono Italia e Francia, a favore gli altri Paesi. Il dibattito scientifico. L’indignazione del M5S
Stallo dell'Unione europea sul glifosato, l'erbicida più diffuso al mondo, al centro di una disputa scientifica e della fortissima attenzione di media e opinione pubblica sul fatto che il composto sia cancerogeno o meno.
La tossicità, talmente bassa da renderlo sicuro nell’utilizzo, non è in discussione: il dubbio è fra l’istituto Iarc sulla ricerca sul cancro, che fa capo all’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, che l’aveva classificato fra le sostanze sospettate di essere cancerogene, e l’Efsa, l’agenzia europea sulla sicurezza ambientale, che invece l’aveva escluso dalle sostanze cancerogene. L’altra settimana un meeting scientifico di esperti dell’Oms e della Fao aveva contestato la ricerca dello Iarc-Oms, appoggiando la sentenza assolutoria dell’Efsa e chiedendo allo Iarc nuovi studi.
L’autorizzazione al glifosato scadrà in giugno e i produttori (la Monsanto, che ne possedeva il brevetto, scaduto da anni, e i suoi concorrenti) hanno chiesto un rinnovo per 15 anni.
Il voto dei 28 Paesi Ue sulla proposta della Commissione europea di rinnovo dell'autorizzazione all'uso della sostanza alla fine non c'è stato. A nulla è valso ridurre il periodo del permesso a nove anni invece dei quindici inizialmente previsti, oppure ricordare che gli Stati membri possono adottare restrizioni per l'uso finale dei prodotti a base di glifosato, come richiesto dall'Europarlamento.
I voti necessari a decidere non c'erano: gli unici Paesi contrari, in caso di voto, sarebbero stati Italia e Francia, mentre Germania, Svezia, Slovenia, Portogallo, Lussemburgo, Austria e Grecia avrebbero optato per l'astensione. Contro il rinnovo dell'autorizzazione ci sono 38 associazioni della coalizione italiana StopGlifosato e 1,4 milioni di cittadini europei che hanno firmato una petizione di Avaaz.
Se non verrà presa alcuna decisione prima del 30 giugno, il glifosato non sarà più autorizzato nell'Ue e gli Stati membri dovranno eliminare le autorizzazioni per tutti i prodotti a base di glifosato.
Una soluzione tampone sarebbe una nuova proposta dell'esecutivo Ue, che estenda l'autorizzazione fino alla valutazione dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), attesa nel 2017.
Resta comunque la possibilità per gli Stati membri di prevedere restrizioni per l'uso finale dei prodotti a base di glifosato, per esempio consentendone solo l’uso uso professionale.
Il sì dell’Olanda - ”L'Olanda voterà a favore”, ha detto il ministro dell'agricoltura, Martijn Van Dam, mentre da parte della Germania è molto probabile ci sarà un'astensione. La Svezia non ha ancora preso la decisione finale.
Il no della Francia - "Indipendentemente dai dibattiti sul suo carattere cancerogeno", ha spiegato stamattina ai microfoni di France Info il ministro della Sanità Marisol Touraine, "riteniamo che sia un perturbatore endocrino". Per questo, ha aggiunto, "il presidente della Repubblica ha detto molto chiaramente, durante l'ultima conferenza sull'ambiente, che il glifosato non sarà autorizzato in Francia".
Greenpeace - "Accorciare l'autorizzazione del glifosato non tutela le persone e l'ambiente, possibile solo tramite importanti limitazioni o un pieno divieto" afferma Franziska Achterberg di Greenpeace Ue, secondo la quale servono "immediate restrizioni all'uso del glifosato per limitare l'esposizione umana".
L’indignazione del M5S - “Non vorremmo – si legge in un comunicato del Movimento Cinquestelle - che il Governo italiano si facesse influenzare dallo scontro tra l'Oms, che con grande tempestività proprio alla vigilia del voto di domani in Ue si ricorda che il glifosato probabilmente non sarebbe cancerogeno, e lo Iarc, l'Agenzia internazionale per la Ricerca sul Cancro, che invece solo un anno fa affermava il contrario”.