Cibo pulito, arrivano gli Nbt, sono Ogm 2.0
Atteso entro il 30 marzo il parere dell'esecutivo Ue sulle biotecnologie non transgeniche. Sotto esame anche le regole che vincolano gli Ogm, che potrebbero essere irregolari
Nuovi tipi di frutta e verdura geneticamente modificate nelle coltivazioni e sulle tavole degli italiani: potrebbe avvenire con i nuovi vegetali Nbt messi a punto con le nuove tecnologie di selezione diverse da quelle Ogm di modificazione genetica.
Gli Nbt non rientrano nella definizione di Ogm poiché per selezionare i vegetali si usano tecniche differenti, e quindi non sono sottoposti ai vincoli che riguardano l’ingegneria genetica.
Quindi gli Nbt non dovrebbero ricadere nell'ambito di applicazione della direttiva 2001/18/CE sull'emissione deliberata nell'ambiente di Ogm e della direttiva 2009/41/CE sull'impiego confinato di microrganismi geneticamente modificati.
Si tratta di selezione varietale inversa, nucleasi a dito di zinco, mutagenesi oligonucleotide diretta e altre new breeding techniques (Nbt), nei quali le caratteristiche delle piante sono ottenute senza inserire alcun elemento estraneo alla sequenza genica delle piante. Per questo motivo gli Nbt sono da tempo al vaglio giuridico della Commissione europea, che entro il 30 marzo dovrebbe terminare l'esame e dare la sua valutazione.
Secondo Giovanni La Via, presidente della Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo, alcune di queste tecniche non generano “organismi Frankenstein”, poiché sono di vegetali che hanno subito modificazioni che si sarebbero potute ottenere anche naturalmente facendo miliardi di complessi e costosi incroci.
L'ultima parola sulla normativa in materia spetterà alla Corte di Giustizia”.
Intanto, incontra un nuovo ostacolo la proposta di regolamento della Commissione europea che lascia ai singoli Stati membri la possibilità di decidere se limitare o proibire l'uso di Ogm sul proprio territorio, anche se autorizzati a livello comunitario. Il servizio giuridico del Consiglio dei ministri dell'Ue esprime seri dubbi sulla compatibilità della proposta con il mercato interno dell'Ue e con le regole internazionali all'Organizzazione mondiale per il commercio (Wto). La proposta della Commissione potrebbe non essere completamente fondata giuridicamente.