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Il cielo sopra Milano - Studio sulla mortalità delle cellule, nel mirino le polveri ultrafini dei carburanti

where Milano when Lun, 28/10/2013 who redazione

La Pianura padana, le grandi città e le aree industriali sono le aree più colpite. Esperti stupiti dal silenzio dell’opinione pubblica e delle istituzioni nazionali

“Le particelle ultrafini hanno impatto sia sull’apparato respiratorio sia su organi specifici come cuore e polmoni”. Lo ha detto Tobias Stöger, direttore della divisione che studia le dinamiche delle infiammazioni polmonari dell’Helmholtz Zentrum di Monaco di Baviera, nel corso di un convegno sugli effetti delle polveri ultrafini (meno di un micron, quelle emesse da diesel, biodiesel, diesel con diversi additivi) sulla salute umana che si è svolto la scorsa settimana a Milano, all’Università Bicocca.
Di parere analogo Francesco Forastiere, del Dipartimento di Epidemilogia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio, il quale ha sottolineato che “gli effetti dell'inquinamento ambientale sono stati studiati  in studi epidemiologici in tutto il mondo. Si tratta di effetti cardiovascolari, respiratori e cancerogeni inequivocabili. Nel nostro Paese la pianura padana, le grandi città e le aree industriali soffrono in maniera particolare. Stupisce il silenzio della opinione pubblica e delle istituzioni nazionali. Il 2013, ‘anno dell’aria’ per l’Unione Europea, è l’anno della paralisi in Italia, i temi della protezione dell'ambiente sono assenti nel dibattito culturale e politico”.
Nello studio presentato in Bicocca e condotto grazie a un finanziamento del Miur e in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli, gli effetti del particolato ultrafine sono misurati, oltre che sulle singole cellule, su un vero e proprio sistema cellulare in vitro che, per caratteristiche e funzioni, riproduce il comportamento delle cellule coinvolte nella respirazione. La misurazione degli effetti viene condotta sulle componenti più fini del particolato emesse da motori alimentati con diversi tipi di carburante: confermato che c’è una interazione importante tra cellule e particolati ultrafini, che attraversando la barriera respiratoria raggiunge le macro molecole, modificandone la struttura. Per essere efficaci, gli interventi sugli inquinanti devono tendere a limitare gli idrocarburi policiclici aromatici, identificati quali principali responsabili della  cancerogenesi.
Martin Williams, del Centre for Enviroment & Healt dell’Imperial College di Londra, ha spiegato invece che “è ora di rivedere tutta la legislazione europea sul PM e puntare a ridurre tutte le sorgenti di combustione primaria: auto e biomasse”.
 
 

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