Clima – L’europarlamento dice sì al “backloading” delle quote Ets
“Congelato” temporaneamente un certo numero di permessi di emissione di CO2 per incoraggiare le imprese a investire in innovazione verde. Per gli ambientalisti serve una riforma profonda del sistema: “Chi ha gonfiato le quote ha inquinato quanto i gas serra”
Il parlamento europeo ha votato a favore del “congelamento” temporaneo di un certo numero di permessi di emissione di CO2 per incoraggiare le imprese a investire in innovazione verde. Il prezzo troppo basso dei permessi ha infatti costretto l’europarlamento a rivedere la sua volontà, dopo aver respinto un analoga proposta ad aprile.
Questa volta sono state imposte, tuttavia, condizioni più rigorose: la misura mira a ripristinare completamente l’effetto di incentivazione che il crescente surplus di quote, determinato dall’eccesso di offerta causato dalla crisi economica, ha vanificato. Negli emendamenti approvati in commissione Ambiente della Ue viene dato infatti il potere alla Commissione di Bruxelles, in alcune “circostanze eccezionali”, di adattare il calendario delle aste dei permessi ed evitare il rischio che le imprese possano trasferirsi fuori dall’Unione europea.
In ogni caso, Bruxelles non potrà disporre di permessi oltre i 900 milioni di quote.
La palla al consiglio Ue – Soddisfatto il commissario per il Clima, Connie Hedegaard. “Con il voto sul backloading dell’Emission trading scheme l’europarlamento ha inviato un messaggio chiaro: l’Europa ha bisogno di un Ets efficace e di una politica del clima autenticamente europea – ha detto Hedegaard. – Dobbiamo far sì che il sistema funzioni per incrementare le tecnologie innovative a basse emissioni di CO2”.
Il passo successivo è ora la decisione del consiglio europeo.
Wwf: fatto il minimo – “Il parlamento europeo ha fatto il minimo per salvare l’Ets”, sostiene Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e energia del Wwf Italia. “Il voto – aggiunge – ha aperto la strada per la necessaria profonda riforma del sistema Ets della Ue. Le furbizie di chi ha gonfiato le quote gratuite in passato hanno inquinato quanto la CO2”.