Ecologia

I tweet del ministro Galletti. Uno studio dell’Enea sui migranti del clima. La posizione del Wwf. Iniziative delle imprese

Il 22 aprile, Giornata mondiale della Terra, è stato firmato al Palazzo di Vetro, sede dell’Onu, l’accordo che ratifica il Protocollo di Parigi raggiunto nel dicembre scorso alla Cop21 di Parigi. L'accordo ruota intorno all'impegno collettivo di mantenere il riscaldamento globale a 1,5 °C.

Il ministro Galletti - "Che emozione, il mondo a New York firma l'accordo raggiunto alla Cop21. L'Italia e l'Europa ci sono, da protagoniste". E ancora: "Combattere i cambiamenti climatici per salvare il Pianeta: la più grande delle responsabilità". Così con due tweet il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, al momento della firma.
Anche la Russia - Il governo russo ha dato il via libera all'accordo di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici. È quanto si legge sul sito web dell'esecutivo, nel quale si precisa che "il decreto" sulla "Convenzione quadro per i cambiamenti climatici" raggiunto a Parigi il 12 dicembre 2015 nel corso della 2esima sessione della Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite "è stato firmato".

Lo studio dell’Enea - A causa di disastri ambientali provocati dal cambiamento climatico, dal 2008 al 2014 sono oltre 157 milioni le persone che hanno dovuto lasciare le loro zone d'origine. E, secondo le stime dell'International Organization of Migration, potrebbero arrivare fino a 1 miliardo nei prossimi 40 anni. È uno dei temi affrontati dalla storica rivista Enea Energia, Ambiente e Innovazione nel numero monografico "Dopo la Cop21, nuove proposte sul clima". Dodici i temi affrontati, che propongono un approccio integrato agli aspetti economici, sociali ed ambientali della questione climatica.

Il Wwf – “È la prima volta nella storia dell’Onu che oltre 170 Paesi firmano un accordo internazionale il primo giorno in cui viene posto alla firma. È l’inizio di un percorso certo difficile, ma promettente e necessario”, dice il Wwf.

Iniziative delle imprese - Mentre i leader del mondo si incontravano a New York per firmare l'accordo, Ikea Foundation, We Mean Business e Here Now annunciano una partnership per intraprendere un'azione a difesa del clima. Saranno realizzate diverse campagne di sensibilizzazione. Tra queste, una campagna per diminuire le emissioni di carbonio e l'inquinamento atmosferico in India, un programma nel Regno Unito per incoraggiare le persone a utilizzare energia pulita in casa e infine un'iniziativa volta a creare contenuti per coinvolgere il più rapidamente possibile milioni di persone sul tema del cambiamento climatico. La donazione di Ikea Foundation, pari a 12,6 milioni di euro, sovvenzionerà queste attività, destinando 9,6 milioni a We Mean Business e 3 milioni a Here Now. "Il cambiamento climatico minaccia i diritti dei bambini, la loro sicurezza e anche il loro futuro. I bambini di oggi, e i loro figli, subiranno le conseguenze negative di un riscaldamento del pianeta, a meno che non agiamo ora ", dice Jonathan Spampinato dell’Ikea Foundation.

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