Contrordine. A Taranto dal 2013 la qualità dell'aria è nei limiti di legge
Lo attesta la Regione nel Rapporto di Valutazione sull’Ilva. A febbraio il via alla copertura del parco minerale
Come molti avevano sospettato, sull’Ilva di Taranto potrebbe essersi innestata una “mitologia”. La qualità dell'aria negli ultimi 4 anni è stata in linea con i parametri fissati dalla legge per la protezione della salute e dell'ambiente, con una tendenza a un progressivo ulteriore miglioramento. Lo attestano i dati del "Rapporto di Valutazione del Danno Sanitario Stabilimento ILVA di Taranto" redatto da tre organismi della Regione (Arpa, AreSS Puglia e ASL Taranto), dove si evidenzia che "le misure delle concentrazioni ambientali dei contaminanti di interesse per il rischio inalatorio non superano, per gli anni considerati 2013, 2014-2015 e 2016, i livelli fissati dalle norme".
Il rapporto sottolinea come tale qualità dell'aria "riflette il quadro emissivo attuale, fortemente condizionato dalla transitoria chiusura di buona parte delle cokerie". La situazione attuale, con la produzione che non supera i 6 milioni di tonnellate, non potrà essere modificata fino al termine di tutti gli interventi di ambientalizzazione.
Per ciò che concerne i "wind days", che in questi giorni hanno imposto misure di cautela per i quartieri più esposti al polverino, come la chiusura delle scuole nel rione Tamburi, ai primi di febbraio partiranno i lavori per la copertura del parco minerale.
"I dati della Regione - rileva il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti - confermano che le misure adottate finora hanno consentito di mantenere la qualità dell'aria di Taranto entro i parametri di legge. I dati degli ultimi 4 anni sono omogenei e indicano un trend costante di miglioramento, che è la migliore notizia per i tarantini. È il segnale che le indicazioni a tutela della salute pubblica e dell'ambiente stanno funzionando. Un incremento della produzione ILVA sarà possibile solo quando nello stabilimento saranno stati ultimati tutti gli interventi previsti dall'AIA. Credo inoltre che sia da sottolineare la ‘storica’ partenza dei lavori per la copertura dei parchi minerali che consentirà di eliminare definitivamente il problema del sollevamento del polverino".