Ripulire l’industria. Il piano ambientale Ilva come punto di scontro
Il ministro Calenda: “Se Regione e Comune usano tutti i mezzi necessari per far saltare l'Ilva, l'Ilva salta”
La scorsa settimana il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha fatto ricorso al Tar contro il piano ambientale per il risanamento dell’Ilva, un piano che rinvia ancora al 2023 i lavori di disinquinamento che in base all’Aia 2012 – più volte bloccata e rinviata – si sarebbero dovuti concludere nel 2015.
"Io sono davvero stupito dalla posizione della Regione. Non capisco come si possa tentare di mettere in discussione una cessione che ha un Piano industriale forte, con un'azienda seria dall'altra parte e un Piano di ambientalizzazione che è il migliore che abbiamo mai visto". Così il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. "Poi - aggiunge - chi fa queste cose se ne assume la responsabilità. Io ho davvero la coscienza a posto. Noi abbiamo presentato un Piano ambientale che supporta un Piano industriale dove si spendono oltre due miliardi per l'ambientalizzazione; ci sono novità anche rispetto alla precedente Aia: non c'è solo la copertura del solo parco minerario principale ma anche quella di alcuni parchi minori".
Aggiunge il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda: "Dagli enti locali c'è una gestione schizofrenica. Ma si sappia, se Regione e Comune usano tutti i mezzi necessari per far saltare l'Ilva, l'Ilva salta. Allora però Emiliano lo dica in modo chiaro, non attraverso i ricorsi ma assumendosene la responsabilità. Congeleremo il negoziato aspettando la decisione del Tar di Lecce sull'impugnativa del governatore della regione Puglia, Emiliano, e del Comune di Taranto".