Ecomafia – Bottino da 16,6 miliardi di euro per i criminali ambientali
Aumentano drammaticamente i numeri del nuovo rapporto “Ecomafia” di Legambiente: sono 34mila i reati scoperti nel 2011, 93 al giorno, uno ogni quattro ore. Primato alla Campania. Per Napolitano occorre adeguare il quadro normativo nell’ottica del contrasto
Un business miliardario da 16,6 miliardi di euro: è questo il giro di affari che in Italia segnano le ecomafie. Nel 2011 sono stati scoperti 33.817 reati, quasi 93 al giorno, quattro ogni ora, il 9,7% in più rispetto al 2010. In più 8.765 sono stati i sequestri, 305 gli arresti, 27.969 le persone denunciate. Sono alcuni dei numeri “neri” del rapporto “Ecomafia 2012” presentato da Legambiente a Roma.
Per contrastare le ecomafie “è necessario ricorrere a nuove metodologie di accertamento, adeguare il quadro normativo e, principalmente, realizzare una incisiva azione di contrasto con la piena collaborazione di tutti i soggetti istituzionali che – anche a livello sovranazionale – sono coinvolti nella tutela del territorio”, ha scritto il presidente Giorgio Napolitano in un messaggio al numero uno di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, in occasione della presentazione del report.
La maggior parte dei reati registrati, il 47,7%, riguarda le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania in testa seguita da Calabria, Sicilia e Puglia. Mantiene il quinto posto il Lazio, mentre al nord la maglia nera va alla Lombardia con 1.607 crimini. Le ecomafie si diffondono in tutto il paese, rivela l’osservatorio, e non mancano i comuni sciolti per mafia anche al nord, come Bordighera e Ventimiglia in provincia di Imperia o Leinì e Rivarolo in provincia di Torino. In totale, sono già 18 le amministrazioni comunali sciolte per infiltrazioni mafiose solo nei primi mesi del 2012, per reati spesso legati al ciclo illegale del cemento o dei rifiuti.
In Italia aumentano i furti di opere d’arte, gli incendi boschivi – che hanno devastato oltre 60mila ettari – e il racket degli animali (+28%). Triplicano gli illeciti nel settore agroalimentare. Il cemento, con 6.662 reati, e quello dei rifiuti, con 5.284, si confermano settori clou del florido business dell’ecocriminalità. “Lanciamo oggi la campagna Abbatti l’abuso perché è da qui che bisogna cominciare”, ha detto Enrico Fontana, a capo dell’Osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente. Sottolineando: “Le case illegali vanno demolite come prevede la legge. In attesa di vedere finalmente l’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel codice penale, è urgente contrastare questo assalto al Belpaese compiendo tutti il proprio dovere, senza eccezioni”.