Al via la caccia anticipata in 9 Regioni. Il Wwf protesta
Secondo l’associazione ambientalista nel corso della stagione venatoria saranno uccisi decine di milioni di animali, mentre la maggioranza degli italiani è contraria a questa attività
Mentre si avvicina la nuova stagione venatoria ufficiale, anche quest’anno in nove Regioni è stata avviata la pre-apertura, avviata dal 1° settembre in Abruzzo, Marche, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Campania, Toscana e Sicilia. Lazio e Marche avranno la stagione venatoria più lunga, dal 1° settembre al 9 febbraio 2017.
Protesta il Wwf: “Nonostante le evidenze scientifiche e le normative europee che non consentono la caccia nel periodo di fine estate, nel nostro Paese si continua ad autorizzare l’uccisione di animali selvatici proprio quando questi sono più vulnerabili. Di sovente, poi, oltre al danno si concretizza anche la beffa, perché alla strage di migliaia di animali dichiarati cacciabili dalle regioni bisogna aggiungere il disturbo alle specie non cacciabili e le numerose uccisioni accidentali (molte specie possono essere confuse) o, peggio, veri e propri episodi di bracconaggio. Non è un caso che l’Europa (l’Italia è stata più volte richiamata dalla Commissione UE con l’avvio di procedure d’infrazione) non consenta la caccia in alcuni periodi dell’anno, fra i quali rientra la fine dell’estate per le condizioni in cui si trovano numerose specie: piccoli ancora immaturi, le specie migratrici che devono prepararsi ai lunghi voli di ritorno verso i luoghi di svernamento, la scarsità di acqua e cibo a causa delle siccità estive, degli incendi e le specie che stanno ancora nidificando. A tutto questo, in Italia si aggiunge anche un deficit di controlli, sempre più scarsi e, quindi, inefficaci, per la prevenzione e la deterrenza rispetto ai reati venatori. Situazione in peggioramento anche a causa dei vari “riordini” che interessano le Polizie Provinciali e il Corpo Forestale dello Stato”.
È impossibile calcolare il numero degli animali uccisi dalla caccia autorizzata ma le maggiori associazioni ambientaliste affermano che potranno essere abbattuti in tutta la stagione venatoria decine di milioni di animali: “Una mattanza compiuta dai circa 700mila cacciatori italiani (ovvero poco più dell’1% della popolazione italiana, in diminuzione nel numero e in aumento per età media)”, dice il Wwf, il quale ricorda che secondo una recente indagine Eurispes il 68% degli italiani si schiera contro l’attività venatoria.