Biosphera 2.0, a Riccione il test più duro per il modulo abitativo all'avanguardia
La casa della Energy Revolution, alla sua quarta tappa, installata a Riccione in riva al mare. Dopo essere stata testata ai -20 °C di Courmayeur, la casa del futuro viene testata ai 40 °C della località romagnola. Biosphera 2.0 resta a Riccione fino al 30 agosto
Biosphera 2.0, il modulo abitativo itinerante in grado di produrre più energia di quanto ne consuma, è arrivato a Riccione. In questa località, sotto il sole di luglio e agosto, viene sottoposta allo stress-test più duro: mantenere una temperatura interna di massimo 26 °C sotto il pieno sole, con temperature che potranno raggiungere i 40 °C, il tutto senza alcun ricorso a fonti energetiche esterne.
Dopo essere stato testato a Courmayeur, Aosta e Milano, il modulo abitativo itinerante è alla sua quarta tappa. Installato sul lungo mare di Riccione presso la ex colonia Bertazzoni, di fianco alla Fondazione Cetacea, produce energia grazie ai pannelli fotovoltaici posti sul tetto: energia in grado di rendere totalmente autonoma la vita all'interno del modulo per due persone, mantenendo gli altissimi standard abitativi previsti dal progetto relativi a temperature, qualità dell'aria ma anche massimo benessere abitativo, all'interno del modulo.
Tra i primi abitanti a testare la qualità della vita all'interno di Biosphera 2.0, nella settimana dal 4 all'11 luglio vi saranno il sindaco di Riccione, Renata Tosi, e la Vale di Pinocchio di RadioDeejay. Il progetto di ricerca è promosso dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, dall'Università della Valle d’Aosta - Université de la Vallée d’Aoste, da ZEPHIR - Passivhaus Italia, Minergie, PEFC, Aktivhaus e Vallée d’Aoste Structure, con il patrocinio di molti enti tra cui quello del Comune di Riccione e in partnership con 15 aziende nazionali e internazionali.
A differenza di quel che si potrebbe immaginare, il test più complesso non è quello relativo alle basse temperature: basti dire che grazie alle tecnologie costruttive adottate in Biosphera 2.0 nel corso di 24 ore con una temperatura media di - 7 °C sono bastati 10 minuti di accensione delle piastre radianti ad infrarossi per ottenere stabilmente una temperatura media operativa interna di 21° C.
Obiettivo è mantenere una temperatura dell'aria tra i 23° e i 26° C e una temperatura delle pareti interne di Biosphera tra i 19 e i 22° C, nonché un'umidità massima dell'aria pari al 55%.
Si tratta della prova più complessa, anche perché in alcuni giorni il modulo sarà abitato da due persone che, con la sola presenza, contribuiranno ad aumentare notevolmente la sua temperatura interna.
Quali sono le tecnologie che permettono di puntare a questo risultato? Oltre ai sistemi di produzione e di stoccaggio di energia fotovoltaica, Biosphera 2.0 limita la penetrazione solare grazie alle schermature mobili, alla parete microventilata e alla costruzione dell'involucro con un'alta capacità di attenuazione e sfasamento dell'onda termica, unitamente a una piccola pompa di calore per la produzione dell'aria temperata.
Il modulo, proveniente da Milano, sarà funzionante sul lungomare di Riccione dal 1° luglio al 30 di agosto e poi proseguirà verso la città di Torino, dove a essere testata sarà soprattutto la capacità di mantenere di alta qualità e priva di inquinanti l'aria interna all'abitazione.
Sul sito www.biosphera2.com sarà possibile leggere e vedere tutti i contributi degli ospiti che abiteranno la casa a Riccione.