Negli edifici scolastici il potenziale di risparmio energetico in Italia è di 400 milioni l’anno
Per il Cresme un progetto sistematico di riqualificazione energetica potrebbe far risparmiare il 30% dell’attuale bolletta energetica, quasi 400 milioni di euro all’anno
Sono 51.904 gli edifici presenti in Italia a esclusivo o prevalente uso scolastico, di cui 48.275 di proprietà riconducibile al settore pubblico. Dal punto di vista costruttivo si ha una prevalenza di strutture miste in cemento armato e muratura che rappresentano il 67% del totale, a cui seguono la muratura portante in pietra e mattoni (15%) e la muratura portante in laterizio (14%).
Per lo più si tratta di scuole collocate all’interno di un unico edificio (83%, circa 45.380 edifici), dove il 97% è dotato di un impianto di riscaldamento di tipo tradizionale e il combustibile maggiormente impiegato è il gas (73%), seguito dal gasolio e olio combustibile (24%). Un ambito nel quale gli spazi di crescita della produzione di energia dalle fonti rinnovabili è evidente. Vi sono anche spazi di miglioramento nella gestione degli impianti: il 61% degli edifici possiede un unico sistema di regolazione della temperatura per l’intero edificio e soltanto il 12% ne ha uno in ogni stanza, mentre l’8% ne ha uno in ogni piano. Nel 79% degli edifici non è presente l’impianto di condizionamento, nel 19% è presente ma separato dal generatore principale e solo nel 2% dei casi è integrato nel generatore principale.
“I dati diffusi da CRESME - rileva Massimiliano Pierini, Managing director di Reed Exhibitions Italia, società organizzatrice di MCE - evidenziano un patrimonio edilizio scolastico considerevole, sul quale la riqualificazione energetica rappresenta un investimento necessario e utile, viste le stime di oltre 400 milioni di euro di possibile risparmio annuo. La soluzione strategica per l’efficientamento degli edifici è l’integrazione progettuale fra parte strutturale e impiantistica”.